BepiColombo, missione congiunta Esa e Jaxa con il fondamentale contributo italiano, ha sorvolato per la quinta volta il pianeta Mercurio lo scorso 1° dicembre.
Il flyby di BepiColombo è avvenuto quando in Italia erano le 16:23 e ha visto la sonda arrivare a 37 628 km di distanza dal piccolo pianeta, circa 200 volte più lontano del suo avvicinamento precedente: il 2 settembre 2024, la sonda si era, infatti, spinta fino a soli 165 chilometri dalla superficie di Mercurio.
Il nuovo passaggio ravvicinato è stato il quinto dei sei flyby di Mercurio che BepiColmbo dovrà complessivamente effettuare: il prossimo e ultimo avvicinamento è pianificato ora per l’8 gennaio 2025.
A causa dell’attrazione gravitazionale di Mercurio, ogni flyby modifica la velocità e la direzione della sonda. Tutto ciò prepara BepiColombo alle operazioni che dovrà affrontare alla fine del 2026, quando nell’arco di quattro mesi dalla navicella si sganceranno il Mercury Planetary Orbiter di Esa e il Mercury Magnetospheric Orbiter di Jaxa per mettersi in orbita attorno al pianeta.
Lanciata nel 2018, la missione impiegherà così 8 anni prima di essere inserita nell’orbita di Mercurio.
Durante questo quinto e per ora ultimo flyby, BepiColombo ha utilizzato una delle selfie-camera a bordo per fotografare Mercurio mentre sfrecciava accanto al pianeta a quasi 3 km al secondo.
Inoltre, questo è il primo avvicinamento in cui la missione ha utilizzato anche il suo strumento Mercury Radiometer and Thermal Infrared Spectrometer (Mertis), per scattare immagini del pianeta molto particolari. Invece di mostrare l’aspetto della superficie nella normale luce visibile, le fotografie realizzate da Mertis riveleranno quali parti della superficie sono più calde di altre, suggerendo di quali tipi di minerali la superficie del pianeta è composta, uno dei misteri chiave di Mercurio che la missione intende risolvere.
Il passaggio ravvicinato di BepiColombo rappresenta, infine, la prima volta in cui un veicolo spaziale misura l’aspetto di Mercurio nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso medio (7-14 micrometri).
Immagine in evidenza: uno degli scatti realizzati da BepiColmbo durante il suo quinto e ultimo flyby di Mercurio. Crediti: Esa