Il 16 aprile la Nasa lancerà la missione Transiting Exoplanet Survey Satellite, alla ricerca di nuovi mondi potenzialmente abitabili

Osserverà centinaia di migliaia di giganti extrasolari in tutto il cielo e mapperà le 200.000 stelle più luminose del firmamento. Stiamo parlando di Tess, (Transiting Exoplanet Survey Satellite), il successore di Kepler, il cui lancio è previsto il 16 aprile 2018. “Ci aspettiamo che Tess riesca a scoprire un grande numero di esopianeti le cui composizioni atmosferiche potrebbero essere misurate con precisione da futuri osservatori”, ha affermato Stephen Rinehart, scienziato del progetto TESS del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland, che gestisce la missione. La luminosità delle stelle target che Tess andrà ad osservare consentirà ai ricercatori di utilizzare la spettroscopia, lo studio dell’assorbimento e dell’emissione della luce, per determinare la massa, la densità e la composizione atmosferica di un pianeta. L’acqua e altre molecole, nell’atmosfera, possono fornire indizi fondamentali sull’abitabilità di un pianeta.

Tess partirà dalla piattaforma di lancio Space Launch Complex 40 a Cape Canaveral, Florida, per mezzo di un razzo Falcon 9 di SpaceX. Sessanta giorni dopo il lancio, e dopo i test dei suoi strumenti, il satellite inizierà la sua missione della durata di due anni. Quattro telecamere a bordo daranno a Tess un campo visivo che copre l’85% del nostro intero cielo. All’interno di questa vasta prospettiva visiva, il cielo è stato diviso in 26 settori che il satellite osserverà uno per uno. Il primo anno di osservazioni verranno mappati 13 settori che comprendono il cielo meridionale e il secondo anno i rimanenti 13 settori del cielo settentrionale. La missione andrà alla ricerca di un fenomeno conosciuto come transito, che consiste nella rilevazione della diminuzione di luminosità della curva di luce di una stella quando un pianeta transita di fronte alla stella madre. La diminuzione è correlata alla dimensione relativa della stella madre, del pianeta e della sua orbita. La sonda spaziale Kepler della Nasa ha utilizzato lo stesso metodo per individuare oltre 2.600 pianeti extrasolari confermati, la maggior parte dei quali orbitanti in deboli stelle da 300 a 3.000 anni luce di distanza. La nuova missione invece, si concentrerà su stelle da 30 a 100 volte più luminose. “Abbiamo appreso da Kepler che ci sono più pianeti che stelle nel nostro cielo, e ora Tess andrà ad osservare la varietà di pianeti attorno ad alcune delle stelle più vicine”, ha detto Paul Hertz, direttore della Divisione Astrofisica presso la sede della NASA, “gettandole basi di uno studio che potrà essere approfondito in futuro dal James Webb Space Telescope della Nasa e da altre missioni”.