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Il telescopio Webb, questa volta, ha puntato una galassia dalla forma di un sombrero a 30 milioni di anni luce dalla Terra. Messier 104, nella costellazione della Vergine.

Osservata precedentemente anche dai telescopi Spitzer e Hubble, negli infrarossi di Webb somiglia più a un bersaglio per il tiro con l’arco, dove il nucleo che risultava luminoso nella luce visibile appare ora come un disco. Nonostante abbia una massa di 9 miliardi di masse solari, il nucleo galattico attivo, al centro della galassia è piuttosto tranquillo, divora materia lentamente mentre emette un getto luminoso, relativamente piccolo.

Con la risoluzione degli strumenti di Webb, gli scienziati sono riusciti a osservare la distribuzione della polvere nel disco che circonda M 104. Sono presenti regioni di formazione stellare e circa 2mila ammassi globulari, e cioè centinaia di migliaia di vecchie stelle tenute insieme dalla gravità. Questi sistemi sono un’opportunità per gli astronomi, che possono fare studi comparativi su stelle della stessa età ma con caratteristiche differenti.

Sullo sfondo dell’immagine sono presenti altre galassie anch’esse diverse tra loro per forma e colori che ci danno un’indicazione sulla loro peculiarità.

Le potenzialità di Webb attraggono moltissimi ricercatori. Quest’anno ha raggiunto il record di candidature per le osservazioni del 2025, per un tempo di utilizzo di circa 9 volte superiore alla sua disponibilità. Le galassie lontane e le atmosfere di esopianeti sono i principali oggetti di studio. Seppure il tempo di Webb sia limitato, tutti i dati acquisiti, dopo un periodo di accesso esclusivo vengono archiviati e resi pubblici.

 

Crediti video: Nasa, Esa, Csa