Ottimizzare la gestione dei rifiuti sulla Stazione Spaziale Internazionale, cercando di recuperare elementi preziosi come l’acqua: sono questi i compiti che dovrà svolgere il dispositivo Tcps (Trash Compaction and Processing System), un compattatore di rifiuti progettato dall’azienda statunitense Sierra Space.
L’apparecchio, che verrà testato a bordo della ‘casa cosmica’ nel tardo 2026, sarà in grado di compattare i rifiuti prodotti dagli astronauti fino al 75% del loro volume e di recuperare l’acqua. I blocchi di spazzatura compatta, inoltre, potranno essere impiegati come schermo protettivo dalle radiazioni per missioni di lungo termine.
I rifiuti prodotti sulla Iss sono essenzialmente involucri di cibo, indumenti e salviette igieniche; tutto questo materiale viene separato in sacchi per residui secchi e per residui umidi, che poi vengono immagazzinati in un veicolo cargo vuoto. Questo tipo di capsula, una volta riempito, viene sganciato dalla Stazione e inviato verso la Terra, dove si disintegra – con tutto il suo contenuto – nell’atmosfera.
Tuttavia, per future missioni più lontane e a lungo termine, la spazzatura spaziale dovrà essere trattata in maniera sostenibile, evitando sia di inquinare lo spazio, sia di creare situazioni potenzialmente nocive per gli equipaggi. Inoltre, sarà necessario recuperare quanto più possibile in termini di materie prime ed equipaggiamenti: ogni decisione assunta a bordo di una navetta spaziale – spiegano i tecnici di Sierra Space – può avere conseguenze di ampia portata e quindi una gestione ottimale degli scarti diventa anche una questione di sopravvivenza.
Il compattatore Tcps, oltre a svolgere i compiti sopra citati, include anche lo strumento CatOx (Cataliytic Oxidizer), in grado di processare i composti organici volatili e altri sottoprodotti gassosi per preservare l’igiene e la sterilità degli ambienti che ospitano gli astronauti.
Sierra Space ha ottenuto il contratto per realizzare il Tcps nel 2023 e all’inizio di quest’anno ha completato le fasi relative al progetto iniziale, presentato poi alla Nasa per la revisione; ora l’azienda sta finalizzando le fasi successive per l’unità di terra del compattatore, che verrà usato per svolgere dei test.
«Stiamo affrontando questa sfida attraverso l’innovazione tecnologica e l’impegno per la sostenibilità in ogni aspetto delle operazioni spaziali – ha commentato Tom Vice, amministratore delegato di Sierra Space – Uno smaltimento efficiente, sostenibile e innovativo dei rifiuti è essenziale per il successo dell’esplorazione spaziale umana».
In alto: il prototipo del compattatore Tcps (Crediti: Sierra Space)