Comincia a diradarsi l’alone di mistero che ha avvolto a lungo il versante nascosto della Luna: i campioni raccolti da Chang’e-6, missione dell’agenzia spaziale cinese Cnsa (Chinese National Space Administration), sono stati analizzati e i primi risultati dell’esame sono stati pubblicati su National Science Review. Lo studio è stato condotto da un team di scienziati cinesi, coordinati dall’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino. La missione Chang’e-6, lanciata il 3 maggio 2024, ha riportato sulla Terra i preziosi frammenti il 25 giugno: si è trattato del primo prelievo di campioni dal lato che la Luna non rivolge mai verso di noi.
La raccolta del materiale (circa 2 chilogrammi) è stata effettuata nel cratere Apollo, un bacino ampio oltre 2mila chilometri che si trova presso il polo sud lunare, nell’area denominata Polo Sud-Aitken (Spa). Da un punto di vista geochimico, questa regione è definita South Pole-Aitken Terrane (Spat) ed è una delle tre aree della Luna che hanno ricevuto una classificazione geochimica e petrologica; le altre due sono Procellarum Kreep Terrane (Pkt) e Feldspathe Highland Terrane (Fht) e sono quelle da cui sono stati raccolti i campioni da precedenti missioni, comprese quelle del programma Apollo.
I frammenti raccolti da Spat, quindi, rappresentano un unicum: il gruppo di lavoro ne ha analizzato le proprietà fisiche, mineralogiche, petrografiche e geochimiche, rilevando un miscuglio di materiale basaltico locale e di particelle di altra provenienza, soprattutto detriti da impatto. La presenza del basalto, secondo gli studiosi, è una testimonianza dell’attività vulcanica del lato nascosto, mentre le particelle di altri materiali possono offrire utili informazioni sulla composizione del mantello lunare e sulle fusioni sperimentate dalla crosta nel Polo Sud-Aitken in seguito a impatti esterni.
Dalle ulteriori analisi che verranno condotte sui campioni, gli studiosi contano di ricavare nuove informazioni sul passato del nostro satellite naturale, ma anche sul sistema Terra-Luna e sulla storia ed evoluzione dell’intero Sistema Solare.
«Questi campioni forniranno un’opportunità senza pari per la ricerca lunare – ha commentato Li Chunlai, docente dell’Accademia Cinese delle Scienze e uno degli autori dello studio – Prevediamo che questi risultati porteranno a nuove idee e teorie sull’origine e sull’evoluzione della Luna e ne perfezioneranno l’uso come termine di riferimento per l’evoluzione dei pianeti di tipo terrestre ».
In alto: mappa delle aree della Luna dove sono stati prelevati i campioni dalle missioni Apollo in poi (Crediti: Naoc)
Il lato nascosto della Luna visto dalla sonda Lro della Nasa (Crediti: Nasa/Goddard Space Flight Center/Arizona State University)