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L’hanno battezzata 2024-PT5 ed è un corpo roccioso di circa 10 metri che si sta avvicinando sempre più al nostro pianeta. Tra pochi giorni verrà catturato dalla gravità terrestre diventando l’ultima di quelle che definiamo ‘mini lune’
Le ‘mini lune’ sono oggetti che si avvicinano così tanto al nostro pianeta da iniziare a ruotargli intorno, più o meno come fa la nostra grande Luna, sebbene per un periodo di tempo limitato.

2024 PT5 è un asteroide di tipo ‘Apollo’ e fa parte di una famiglia di corpi particolarmente vicini chiamati ‘Arjuna’
Una volta catturato, 2024 PT5 graviterà attorno al pianeta come una seconda, piccola, luna per 53 giorni. In questo tempo riuscirà a percorrere un’orbita quasi completa
Come accaduto a tante altre mini lune passate, la distorsione gravitazionale forzerà 2024 PT 5 a cambiare traiettoria seguendo un percorso nuovo definito ‘a ferro di cavallo’, in cui l’asteroide in pratica curva in maniera drastica attorno alla Terra fino a invertire la rotta.

Si tratta del comportamento più comunemente osservato, le mini lune infatti solitamente non durano molto, invertono la rotta e si riallontanano, alcune di esse però ci hanno fatto compagnia per un po’, mini lune che potremmo definire ‘di lunga durata’.
Questi corpi, una volta catturati, sono rimasti in orbita anche qualche anno prima di abbandonare la sfera d’influenza terrestre.
2020 CD3, ad esempio, è stata una mini luna terrestre per 3 o 4 anni. Esistono poi le mini lune periodiche, un caso è 2022 NX 1: inizialmente scoperta nel 1981, poi tornata nel 2022 e attesa ancora per il 2051.

Anche 2024 PT5 sembra avere tutte le caratteristiche per essere definita periodica. Secondo i calcoli predittivi effettuati, dopo questo passaggio si attende ancora nel 2055.
La cattura temporanea di asteroidi da parte del nostro pianeta non è un affatto un fenomeno raro
Una volta scoperti mentre sono in fase di avvicinamento, gli asteroidi devono essere immediatamente sorvegliati e analizzati, innanzitutto per capire se sono in rotta di collisione e poi per accertare che abbiano un’origine naturale, dato che potrebbero anche essere rottami vaganti, rimanenze prodotte dall’esplorazione spaziale.

Infine, si deve capire la loro composizione ed il gruppo di appartenenza, catalogandoli, nel caso non fossero già noti agli astronomi, tra gli oggetti etichettati come NEO, e cioè asteroidi che si trovano a distanza ravvicinata dalla Terra e per questo da tenere costantemente sotto stretta osservazione.

 

Crediti: Nasa Jpl, Caltech
Musiche: Epic – Cinematic Orchestra