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A 47 anni di distanza dalla ricezione, il famigerato segnale ‘Wow!’ potrebbe finalmente avere una spiegazione definitiva sulla sua origine.
Era infatti la notte del 15 agosto del 1977 quando i computer del radiotelescopio Big Ear, in ascolto del classico e noioso rumore di fondo dell’Universo, registrarono la presenza di un segnale radio misterioso e potentissimo, apparso di colpo a una frequenza di 1420,405 Megahertz e durato ben 72 secondi, prima di sparire per sempre.
Il mattino seguente, l’astronomo Jerry Ehman notò subito l’anomalia leggendo i report della notte precedente e, sbalordito dalla potenza del segnale, ne evidenziò i valori cerchiandoli con una penna rossa e scrivendo accanto ‘Wow!’.

Una volta divulgato, il segnale di origine sconosciuta divenne famoso con il nome di ‘Wow!’ e numerosi scienziati di tutto il mondo iniziarono a formulare ipotesi su cosa potesse averlo generato.
Cosa…o chi, perché l’idea di un’origine artificiale, cioè che fosse stato prodotto da un civiltà extraterrestre, non era affatto esclusa, anzi.
Il segnale era stato ricevuto nell’àmbito delle attività del programma Seti, che puntava proprio a scoprire segni di vita intelligente nel Cosmo ed era nella lunghezza d’onda dell’idrogeno neutro interstellare (21,106 cm), considerato il miglior candidato per le comunicazioni con civiltà extraterrestri. Inoltre, il segnale non corrispondeva a nessuna delle emissioni radio di corpi celesti conosciute, ad esempio le pulsar.

‘Wow!’ era unico, diverso, nuovo e per questo altamente intrigante. Vari radiotelescopi, inclusi quelli più potenti come il Very Large Array, si misero in ascolto della stessa frequenza per mesi, sperando in un bis. Ma i dati registrati mostrarono solo ronzio di fondo.
Nel tempo venne escluso anche l’errore umano o il malfunzionamento negli impianti di ricezione, insieme alla possibilità che il segnale fosse in realtà di origine terrestre, un’interferenza insomma.
Il mistero, con il passare degli anni è diventato sempre più famoso e dibattuto, sono stati prodotti sul tema centinaia di articoli, decine di libri, documentari, inchieste.
Sono state fatte le ipotesi più disparate, più o meno scientifiche, tutte puntualmente scartate, soprattutto per inconsistenza di dati.

Oggi, dopo quasi mezzo secolo, è stato pubblicato un nuovo studio, prodotto da scienziati del Laboratorio di Abitabilità Planetaria dell’Università di Porto Rico, che sembra offrire finalmente una spiegazione più che plausibile.
Alla base c’è l’ascolto ininterrotto, dal 2017 al 2020, dei segnali intorno ai 1420,405 Megahertz ad opera del mitico osservatorio di Arecibo, poco prima che finisse distrutto.
Rispetto alle ricezione del segnale ‘Wow!’, le apparecchiature di Arecibo erano molto più sensibili, avevano una risoluzione temporale più accurata e includevano la misura della polarizzazione.
Tra i segnali captati ce ne sono vari simili al ‘Wow!’, sebbene d’intensità parecchio inferiore e di provenienza da più punti dello Spazio. Gli eventi raccolti sono stati comunque sufficienti per ricostruire l’origine del segnale extraterrestre più famoso della storia.

Secondo gli scienziati che hanno curato lo studio, il segnale ‘Wow!’ ha origine da un brillamento o da un’emissione Sgr (raggi X o Gamma) di una Magnetar, una stella di neutroni caratterizzata da potentissimi campi magnetici. Questa energia, una volta espulsa, è passata attraverso una o più nubi d’idrogeno neutrale freddo, stimolando le emissioni all’interno fino a produrre una potente radiazione di tipo Maser, che può durare parecchi secondi, anche minuti.
Quella che venne captata nel 1977 era una di queste radiazioni.
La nuvola d’idrogeno neutrale si trovava tra la magnetar e il telescopio di Big Ear, si è trattato della prima registrazione umana di un brillamento maser nella ‘riga’ dell’idrogeno, motivo per cui nessuno era riuscito a spiegarla. Si tratta in effetti di un fenomeno difficile da osservare, dato che scaturisce da una precisa sequenza di eventi, allineamenti e condizioni. Le magnetar poi sono stelle rare, fino a oggi ne abbiamo scoperte solo qualche decina.
Come dichiarato dal gruppo di ricerca, lo studio del segnale ‘Wow!’ è tutt’altro che concluso o archiviato. Si è chiarito, sicuramente con un po’ di umana delusione, che alla sua origine non c’è nessuna civiltà extraterrestre, ma ci sono molti aspetti da chiarire circa le radiazioni dalle nebulose d’idrogeno neutro interstellare e i dati raccolti da Arecibo non sono stati ancora completamente esaminati.

 

Foto di apertura: La sequenza verticale che compone il segnale ‘Wow!’, con accanto l’esclamazione a penna dello scopritore. Come si può notare, i valori intorno a quelli del segnale sono bassi e più omogenei, evidenziando subito l’anomalia.

Crediti:
Foto apertura – Big Ear Radio Observatory and North American AstroPhysical Observatory (NAAPO)
Schema a metà articolo – arXiv (2024). DOI: 10.48550/arxiv.2408.08513