A distanza di ormai quasi tre anni dal lancio, il James Webb, potente telescopio spaziale di Nasa, Esa e Csa, non smette di stupirci.
Lo scatto ottenuto con lo strumento Miri (Mid-Infrared Instrument) immortala il processo di formazione di una protostella, ancora avvolta dalla nube molecolare madre densa di gas e polvere. Questo oggetto cosmico, identificato come L1527, ha un’età pari a circa 100.000 anni.
L1527 era stato già osservato dal Webb con NirCam (Near-Infrared Camera) ha permesso di scrutare questa regione rilevando la presenza della nube molecolare e la protostella in colori opachi e vibranti. L’immagine ottenuta ora con Miri offre più dettagli e consente di osservare il processo delle strutture filamentose lungo l’asse di rotazione della protostella che consuma gas e polvere dalla nube madre. Quel processo è l’origine dell’esplosione luminosa della materia circostante, come dei fuochi d’artificio in una notte buia sulla Terra.
Il teatro di posa è a circa 460 anni luce dalla Terra nella costellazione del Toro.
Se NirCam aveva ‘fiutato’ la zona d’interesse catturando la luce riflessa della polvere, Miri è riuscito a fornire informazioni sul processo che sta avvenendo all’interno della nube di polvere e su come i deflussi influenzano le polveri e i gas più spessi della regione.
Ma non è tutto. Miri rivela una regione bianca, direttamente sopra e sotto la protostella e nelle zone colorate in blu. Gli scienziati hanno potuto rilevare delle molecole carbonacee conosciute come idrocarburi policiclici aromatici (Ipa in italiano o Pah in inglese). Si tratta di composti organici che il Ministero della Salute segnala come nocivi per la salute di umani. Si tratta di molecole le cui sorgenti sulla Terra sono fonti di combustione come il fumo di sigaretta, i fumi di caldaie a cherosene, camini che bruciano legna.
Tornando al processo di formazione della protostella, gli idrocarburi insieme al neon ionizzato e polvere sono il ‘cibo’ della giovane stella, consumati voracemente e in modo disordinato fino a esaurire tutto il materiale dal suo disco. Così, mentre comincia ad invecchiare, L1527 per diventare stella distruggerà e respingerà gran parte di questa nube molecolare, e molte delle strutture che vediamo qui inizieranno a svanire. Alla fine, una volta esaurita la massa circostante la stella diventerà più evidente e potrà essere osservata dai nostri telescopi a luce visibile.
Nella regione del Toro si stanno formando altre stelle. Ma non tutte concluderanno la loro formazione perché questi processi, caratterizzati da violente esplosioni di energia e materia, potrebbero essere interrotti. Così sarà impedito a nuove stelle di formarsi, o catalizzato il loro sviluppo.
In apertura: L1527, mostrato in questa immagine del Miri- Mid-Infrared Instrument- del James Webb Space Telescope. La luce blu più diffusa e le strutture filamentose nell’immagine provengono da composti organici noti come idrocarburi policiclici aromatici (Pah), mentre il rosso al centro di questa immagine è uno strato energizzato e spesso di gas e polvere che circonda la protostella. La regione in mezzo, che si presenta in bianco, è una miscela di Ipa, gas ionizzato e altre molecole. Questa immagine include filtri che rappresentano la luce di 7,7 micron come blu, 12,8 micron luce come verde e 18 micron luce come rosso. Crediti: Nasa, Esa, Csa, STScI.