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La Nasa ha annullato un’attività extraveicolare (Eva) in programma nel pomeriggio di ieri a causa di una perdita di refrigerante dalla tuta spaziale dell’astronauta Tracy Caldwell Dyson.
Alle 14.46 ora italiana Dyson ha comunicato al centro di controllo della Nasa a Houston la presenza di acqua nella sua tuta, proveniente dal servicing and cooling umbilical (Scu). Nel dettaglio la perdita è stata individuata quando Dyson si trovava ancora nella camera di compensazione della Iss, con il portellone già aperto.
Pochissimi minuti dopo la segnalazione, esattamente alle 14:52, Houston ha chiesto a Dyson e al suo collega Mike Barrat di interrompere le attività.
La Nasa ha rilasciato un breve comunicato nel quale si afferma che durante tutta l’operazione la vita dell’astronauta non è mai stata in pericolo e la decisione di annullare l’Eva è stata presa come misura precauzionale. Ulteriori dettagli verranno comunicati a seguito delle analisi dei tecnici.
Le perdite di refrigerante hanno ostacolato più volte le passeggiate spaziali negli ultimi anni. Nel marzo 2022, è stata trovata acqua nel casco di un astronauta a seguito di un’Eva, causando uno stop di sette mesi delle attività extraveicolari. Nel 2013 l’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano ha avuto un incidente simile: il suo casco si è riempito di acqua fino a pregiudicare la visibilità e le comunicazioni con la Stazione. Le indagini effettuate nel corso dei periodi successivi hanno rivelato che l’incidente è stato causato da un difetto della ventola che fa circolare l’ossigeno nella tuta.
Foto in apertura: gli astronauti dell’Expedition 71 impegnati nella preparazione dell’Eva. Crediti: Nasa