Si chiamano supergranuli e sono una componente fondamentale che regola il trasporto del calore dall’interno alla superficie del Sole, con un processo che ancora oggi non conosciamo nel dettaglio.
Sappiamo che la nostra stella genera energia nel suo nucleo attraverso la fusione nucleare, energia che poi viene trasportata in superficie dove fuoriesce sotto forma di luce solare.
Circa 3 volte più larghi della Terra e con una durata di vita di circa 24 ore, i supergranuli fungono come dei corrieri che trasportano dal nucleo alla superficie il flusso di calore. Si stima che questi trasportatori si possano estendere per circa 20mila chilometri sotto la superficie del Sole.
Un gruppo di fisici della Nyu Abu Dhabi, specializzati nello studio della nostra stella, svela ora la struttura interna dei supergranuli.
La ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, fornisce nuovi indizi sulla complessità del processo di trasferimento di energia, in contrasto con il modello della convenzione solare con il quale finora abbiamo spiegato ciò che succede sotto la superficie del Sole.
Utilizzando lo strumento Helioseismic and Magnetic Imager (Hmi) a bordo del Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa, il team di ricercatori ha identificato e caratterizzato circa 23mila supergranuli. La loro struttura interna è stata analizzata studiando le onde sonore generate dai granuli più piccoli e presenti ovunque nel Sole.
Il team è riuscito così a determinare, con una precisione senza precedenti, i flussi ascendenti e discendenti associati al trasporto di calore messo in atto dai supergranuli.
Il materiale caldo proveniente dall’interno del Sole sale in superficie, si raffredda e si capovolge prima di sprofondare nuovamente all’interno.
La ricerca ha svelato ora che i flussi verticali raggiungono il picco a una profondità di circa 10mila chilometri. Inoltre, i flussi verso il basso sembrano essere più deboli del 40% rispetto a quelli verso l’alto: un apparente squilibrio del flusso di massa spiegato dai ricercatori con l’ipotesi che ai flussi verso il basso possa contribuire anche una componente invisibile attraverso le onde sonore.
Questa componente potrebbe consistere nei pennacchi di piccola scala che trasportano il plasma più freddo verso l’interno del Sole. Con dimensioni di circa 100 chilometri, questi sono, infatti, troppo piccoli per essere rilevati dalle onde sismiche.
Immagine in evidenza: rappresentazione artistica dei supergranuli del Sole. Crediti: Melissa Weiss