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La Luna da sempre rappresenta per noi umani il mondo dei sogni e dei misteri.
Un fascino nutrito anche dal fatto che il nostro unico satellite naturale ci mostra sempre la stessa faccia. Ma oltre ad avere un lato perennemente nascosto alla Terra, la Luna presenta anche una misteriosa asimmetria tra questa faccia occulta e quella a noi visibile. Una dicotomia in termini di composizione, spessore della crosta e vulcanismo che fino ad oggi gli esperti non sono riusciti a spiegare.

Ora, una recente ricerca dell’Università di Hong Kong getta nuova luce sull’asimmetria del vulcanismo lunare, suggerendo il peso fondamentale che avrebbe il diverso spessore della crosta tra il lato vicino e quello lontano della Luna.
Lo studio, pubblicato su Earth and Planetary Science Letters, ha analizzato in modo approfondito il vulcanismo del bacino di Apollo, il sito di atterraggio previsto per la missione Chang’e-6.
Dopo il lancio di successo del 3 maggio, la sonda cinese è ora in viaggio verso il lato nascosto della Luna con l’obiettivo di riportare sulla Terra circa 2 kg di suolo lunare. Chang’e-6 potrà così diventare la prima missione al mondo ad aver restituito campioni rocciosi dalla faccia occulta del nostro satellite.
Il bacino Apollo si trova all’interno del bacino Polo Sud-Aitken, che con i suoi 2500 km di diametro è il più grande e antico cratere da impatto sulla Luna.

Rivelando un’ampia attività vulcanica per questa regione nel periodo compreso tra 4 e 1,8 miliardi di anni fa, lo studio mostra come questo vulcanismo sia stato significativamente influenzato dallo spessore della crosta. Nelle regioni a crosta sottile, ossia all’interno del bacino Apollo, i ricercatori hanno riscontrato che i corpi magmatici hanno raggiunto direttamente la superficie e hanno eruttato, formando così estese colate di lava. Dove invece la crosta è più spessa, quindi ai bordi del cratere e nelle regioni più alte, i corpi magmatici non hanno raggiunto la superficie senza quindi riuscire a formare fratture, dunque colate. 

«Questa scoperta fondamentale indica che la discrepanza di spessore della crosta tra il lato vicino e quello lontano può essere la causa principale del vulcanismo asimmetrico lunare – afferma Yuqi Qian, primo autore della ricerca – Questo può essere verificato con i campioni restituiti da Chang’e-6».

Il lavoro fornisce così un quadro geologico della regione che permetterà di comprendere meglio i risultati ottenuti dall’analisi dei campioni che Chang’e-6 presto restituirà dal lato nascoste della Luna, aprendo così una nuova finestra di esplorazione scientifica nello studio e del confronto dei due emisferi lunari.

 

Immagine in evidenza: La missione Chang’e-6 è la prima missione al mondo di ritorno di campioni dal lato nascosto della Luna. Crediti: Yuqi Qian