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Eccellenza scientifica e alta tecnologia spaziale caratterizzano il programma Earth Explorer dell’Esa dedicato a migliorare la conoscenza della Terra e a comprendere l’impatto delle attività umane sul pianeta.

Al bando, pubblicato circa un anno fa dall’Esa, sono state presentate 17 proposte e tra queste Esa ha selezionato quattro nuovi concetti, due dei quali sono a guida italiana.

I 4 concept – che entreranno in competizione tra di loro per accaparrarsi il dodicesimo posto nella famiglia delle missioni satellitari europee di Esa – propongono tematiche scientifiche innovative ed estremamente rilevanti per la conoscenza del nostro pianeta.

CryoRad colma un’importante lacuna nelle osservazioni della criosfera attraverso la misurazione diretta delle temperature di brillanza, utilizzando un radiometro a banda larga. Da queste nuove misurazioni, sarà possibile determinare parametri chiave per migliorare la nostra comprensione dei processi nelle regioni polari, come il profilo di temperatura delle calotte di ghiaccio, lo spessore del ghiaccio marino e la salinità della superficie del mare anche nelle acque fredde integrando le misure delle prossime missioni Copernicus Cimr, Cristal e Rose-L.

CryoRad, è stata proposta da un team guidato da Giovanni Macelloni dell’Ifac del Cnr.

Eco misura la differenza tra la radiazione solare in entrata e la radiazione in uscita, che definisce lo “sbilanciamento” energetico della Terra e che controlla fondamentalmente il sistema climatico terrestre. Sarebbe la prima volta che questo sbilanciamento viene misurato direttamente e aiuterebbe a rivelare la traiettoria futura del clima con grande anticipo rispetto al monitoraggio della temperatura globale e dell’innalzamento del livello del mare, come avviene attualmente. Il concetto prevede una costellazione di satelliti, ciascuno dei quali trasporta quattro radiometri ad ampio campo visivo per garantire una copertura, una precisione e una stabilità senza precedenti.

Hydroterra+ prevede per la prima volta la collocazione di una missione Sar in un orbita geostazionaria. Da questa posizione fissa sopra l’equatore, il radar ad apertura sintetica in banda C del satellite fornirebbe dati due volte al giorno sull’Europa, il Mediterraneo e l’Africa settentrionale per comprendere i processi rapidi legati al ciclo dell’acqua e agli eventi tettonici che si verificano in queste regioni.

Hydroterra+  è stato presentato da un team guidato da Andrea Monti Guarnieri del Politecnico di Milano.

Keystone fornisce le prime osservazioni dirette dell’ossigeno atomico nell’intervallo di altitudine di 50-150 km utilizzando una combinazione unica di tecniche di sondaggio al limbo. Queste misurazioni, insieme alle osservazioni della composizione, della temperatura e dei venti, consentirebbero agli scienziati di studiare i processi che guidano la variabilità e il bilancio energetico della regione della mesosfera e della bassa termosfera, valutando anche l’impatto dei cicli solari e dello space weather.

Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, ha dichiarato: «Queste decisioni sono sempre impegnative, soprattutto perché la qualità di tutte le proposte presentate è stata molto alta».

«Siamo molti soddisfatti di questa selezione perché include 2 missioni sulle quali anche l’Agenzia Spaziale Italiana ha puntato in passato, finanziando progetti di ricerca. In particolare, abbiamo supportato il team italiano di CryoRad nel consolidamento dei requisiti scientifici e di missione, in una valutazione preliminare delle performance e nel disegnare e sviluppare un prototipo da aereo. Su Hydroterra+ abbiamo promosso studi per consolidare i requisiti scientifici in particolare per quanto riguarda le applicazioni meteorologiche e idrologiche», ha dichiarato Francesco Longo, Responsabile dell’Unità di Osservazione della Terra e operazioni di Asi e delegato al board Earth Observation di Esa.

Immagine in apertura: crediti Esa