Crescono gli entourage dei satelliti naturali di Urano e Nettuno: proprio in questi giorni Il Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale ha annunciato la scoperta di una nuova luna per Urano e di due per Nettuno. I tre piccoli corpi celesti sono tra i meno luminosi mai osservati prima d’ora con telescopi di terra e la loro individuazione ha richiesto un notevole sforzo agli astronomi, che hanno dovuto sottoporre le immagini a un particolare processamento.

Con la nuova arrivata le lune di Urano diventano 28; il corpo celeste, che ha un diametro di soli 8 chilometri, impiega 680 giorni per compiere la sua orbita intorno al pianeta. Al momento la luna non ha ancora un nome, ma solo il codice alfanumerico S/2023 U1; successivamente, il suo nome ufficiale sarà tratto da un’opera di Shakespeare come è avvenuto per le sue compagne. S/2023 U1 è stata avvisata per la prima volta a novembre 2023 con i telescopi Magellano dell’Osservatorio di Las Campanas in Cile.

Gli stessi telescopi sono stati utilizzati per scovare la più luminosa tra le due nuove lune di Nettuno, mentre la più fioca è stata individuata con il telescopio Subaru e ha richiesto ulteriori analisi con i telescopi Vlt dell’Eso e Gemini; con questa scoperta l’entourage di Nettuno sale a quota 16. Ambedue le lune sono state osservate per la prima volta a settembre 2021. Anche questi due piccoli corpi celesti hanno un nome provvisorio: S/2002 N5 per la più luminosa, S/2021 N1 per la più tenue. I loro nomi ufficiali saranno dalla mitologia greca, come è avvenuto per le altre lune di Nettuno. Nello specifico, S/2002 N5 ha un diametro di 23 chilometri e ha un’orbita di 9 anni, mentre S/2021 N1 ha un’ampiezza di 14 chilometri e la sua orbita dura quasi 27 anni.

Le tre nuove lune hanno orbite distanti, inclinate ed eccentriche: secondo gli studiosi, questo dettaglio suggerisce che esse siano state catturate dalla forza di gravità di Urano e Nettuno durante la loro formazione o subito dopo. Gli astronomi ritengono che la scoperta di questi piccoli corpi celesti sia di grande importanza per approfondire gli albori tumultuosi del Sistema Solare e il movimento dei pianeti nella sua parte esterna: il nostro sistema planetario doveva essere, infatti, un luogo molto caotico in cui spostamenti e collisioni tra vari oggetti erano all’ordine del giorno.

In alto: elaborazione artistica di Urano con alcune lune (Crediti: Nasa/Johns Hopkins Apl/Mike Yakovlev) 

In basso: S/2023 U1, la nuova luna di Urano. (Crediti: Scott S. Sheppard, Carnegie Science)