Dopo quasi 30 anni di permanenza in orbita, il satellite Ers-2 di Esa sta cadendo nell’atmosfera terrestre e presto si disintegrerà.

Lo storico satellite per l’osservazione della Terra, lanciato il 21 aprile 1995, è infatti protagonista in questi giorni della fase finale del suo rientro in atmosfera. Un epilogo immortalato dalle telecamere dei satelliti della società australiana Heo per conto dell’Agenzia spaziale britannica.
Le immagini sono state scattate tra metà gennaio e il 3 febbraio, mostrando Ers-2 quando ancora si trovava a 300 km di altitudine.

Il satellite Ers-2 di Esa sta cadendo nell'atmosfera terrestre e presto si disintegrerà, concludendo così la sua permanenza in orbita e diminuendo il rischio di generare collisioni e detriti spaziali

Immagine di Ers-2 scattata il 14 gennaio 2024 dai satelliti dalla società australiana Heo per conto dell’Agenzia spaziale britannica.

Secondo l’ultimo aggiornamento di Esa, attualmente il satellite si trova a una quota di circa 120 km e sta aumentando sempre più la sua velocità di discesa. La caduta dovrebbe terminare quando in Italia saranno le 21.53 del 21 febbraio, con un margine di errore di circa 7 ore, prima o dopo il momento stimato.

Questa incertezza è dovuta, come riporta Esa, all’imprevedibilità dell’attività solare che influenza la densità dell’atmosfera terrestre, andando così a modificare la resistenza del satellite durante la discesa.

Ers-2, infatti, non ha più la possibilità di eseguire manovre dal 2011, quando è stato sottoposto a 66 manovre di deorbitaggio terminando così il suo carburante residuo. All’epoca, dopo 16 anni di operatività in orbita, Esa ha infatti deciso di concludere la missione Ers-2 portando il satellite da un’altitudine di 785 km a quota 573 km. L’obiettivo di questo abbassamento orbitale era quello di ridurre notevolmente il rischio di collisione con altri satelliti o detriti spaziali e di garantire, allo stesso tempo, che l’orbita del satellite decadesse abbastanza velocemente: il deorbiting di Ers-2 ha, infatti, ridotto da oltre 100 a meno di 15 anni il tempo in cui il satellite è rimasto in orbita dopo la fine della sua missione.

Non avendo più la possibilità di eseguire manovre dal 2011, Ers-2 è ora protagonista di una caduta naturale, non permettendo così una previsione precisa di dove e quando concluderà la sua caduta.

Ciò che è certo è che quando raggiungerà una quota di circa 80 km, il satellite di 2.294 kg inizierà a rompersi in frammenti, la cui maggior parte brucerà nell’atmosfera. Altri potrebbero, invece, raggiungere la superficie terrestre, tuttavia essi cadranno molto probabilmente nell’oceano. Esa assicura, infine, che nessuno di questi frammenti conterrà sostanze tossiche o radioattive.

 

Immagine in evidenza: Immagine di Ers-2 scattata il 29 gennaio 2024 dai satelliti dalla società australiana Heo per conto dell’Agenzia spaziale britannica.