Ancora uno slittamento per Polaris Dawn, la missione privata che prevede la prima passeggiata spaziale da una navicella Crew Dragon.

Precedentemente annunciata per aprile, ora la missione con equipaggio è prevista non prima della prossima estate. Un ritardo causato dalle modifiche necessarie sia alle tute spaziali che dovranno indossare gli astronauti, sia alla navicella Crew Dragon di SpaceX per permettere l’attività extraveicolare (Eva) pianificata.

Per realizzare la prima passeggiata spaziale commerciale in assoluto, prevista a circa 700 chilometri sopra la Terra, è necessario aggiungere alla navicella Crew Dragon una camera di compensazione e consentire così alla cabina di essere depressurizzata prima e ripressurizzata dopo la passeggiata spaziale.

Per l’equipaggio, invece, è previsto l’utilizzo di nuove tute spaziali progettate da SpaceX, che, a differenza delle precedenti indossate nelle missioni Crew Dragon, possono essere utilizzate al di fuori della navicella spaziale. La conversione dell’attuale tuta a pressione intraveicolare in una tuta Eva potrebbe essere proprio il passaggio più complicato, e probabilmente la vera causa dei continui slittamenti.
Le nuove tute saranno indossate da tutti e quattro i membri dell’equipaggio, anche dagli astronauti non protagonisti della passeggiata spaziale e che rimarranno all’interno della navicella Crew Dragon.

Polaris Dawn è la prima tappa del programma Polaris, una serie di missioni private con equipaggio sostenute dal miliardario Jared Isaacman. L’imprenditore americano nel settembre 2022 guidò Inspiration4, la prima missione ‘turistica’ che portò in orbita astronauti non professionisti.
Quando il programma Polaris fu annunciato, esattamente due anni fa, i piani iniziali prevedevano di lanciare Polaris Dawn alla fine del 2022, subendo però poi una serie di slittamenti.

Con una durata prevista di 5 giorni, la missione segnerà nuovi record per i viaggi orbitali. Polaris Dawn sfrutterà le massime prestazioni del razzo Falcon 9 e della Dragon cercando di spingere la navicella SpaceX fino a un’altitudine di 1.400 chilometri, la più alta di qualsiasi missione con equipaggio dalla missione lunare Apollo 17 nel 1972.

Attraversando grazie a questa orbita porzioni della fascia di radiazioni di Van Allen, l’ambiente radioattivo raggiunto permetterà di comprendere meglio gli effetti del volo spaziale e delle radiazioni spaziali sulla salute umana.
Infine, l’equipaggio di Polaris Dawn sarà il primo a testare le comunicazioni nello spazio basate sul laser Starlink, sfruttando così i collegamenti ottici tra la navicella Crew Dragon e i satelliti Starlink. I test produrranno dati preziosi per i futuri sistemi di comunicazione spaziale necessari per le prossime missioni sulla Luna e, in futuro, su Marte.

Immagine in evidenza: illustrazione artistica della missione Polaris Dawn che prevede la prima passeggiata spaziale da una Crew Dragon. Credit: Programma Polaris