La missione della Nasa Psyche ha inviato a terra i primi dati e le immagini di prima luce, che riguardano un campo stellare situato nella Costellazione dei Pesci. Dal suo liftoff, avvenuto lo scorso 13 ottobre, la navetta ha già percorso 26 milioni di chilometri e arriverà a destinazione, in orbita intorno all’omonimo asteroide nella fascia tra Marte e Giove, nel 2029.

Lo strumento imager, che consiste in una coppia di fotocamere identiche, ha catturato un totale di 68 immagini. Il team della missione sta utilizzando i dati per verificare il corretto funzionamento dei comandi, l’analisi telemetrica e la calibrazione delle immagini. L’imager scatta immagini attraverso più filtri colorati che in seguito serviranno a determinare la composizione dell’asteroide, per identificarne la morfologia e per creare mappe 3D.

La sonda ha attivato anche il suo magnetometro, individuando un’eruzione solare che si verifica quando il Sole espelle grandi quantità di plasma magnetizzato. L’8 novembre il team ha acceso due dei quattro propulsori a propulsione elettrica, stabilendo un record: il primo utilizzo in assoluto di propulsori a effetto Hall nello spazio profondo. Fino ad ora erano stati utilizzati solo su veicoli spaziali che sono giunti fino all’orbita lunare. Infine, il 14 novembre il Deep Space Optical Communications – un esperimento installato sulla sonda – ha inviato e ricevuto dati ottici ben oltre la Luna. Nel dettaglio, lo strumento ha emesso fascio laser nel vicino infrarosso codificato da quasi 16 milioni di chilometri di distanza: si tratta della comunicazione ottica più lontana mai realizzata.

Il prossimo 11 dicembre verrà attivato lo spettrometro per la rilevazione di raggi gamma e neutroni, che sarà utile per identificare egli elementi chimici che compongono il materiale di superficie dell’asteroide.

Crediti foto in apertura: Nasa

Le immagini di prima luce di Psyche che ritraggono un campo stellare nella Costellazione dei Pesci. Crediti: NASA/JPL-Caltech/ASU