Superano i 70 grammi le rocce dell’asteroide Bennu raccolte finora nei laboratori del Johnson Space Center dal campione consegnato alla Terra da Osiris-Rex il 24 settembre 2023.

Una massa totale superiore ai 60 grammi richiesti come soglia minima per la missione Nasa, che nell’ottobre 2020 ha prelevato in tutto circa 250 grammi dalla superficie di Bennu. Il traguardo è stato superato limitandosi, per ora, al recupero del materiale trovato all’esterno del campionatore, il contenitore in cui si trova il campione primario.

Le analisi fin qui effettuate su alcune di queste particelle hanno rivelato la presenza di acqua e di carbonio in abbondanza nelle rocce di Bennu, confermando che sull’asteroide sono presenti gli elementi fondamentali che hanno portato all’origine della vita sulla Terra.

I 70 grammi raccolti finora in laboratorio dagli esperti Nasa sono costituiti dalle rocce rimaste fuori dal Tagsam, così si chiama il campionatore di Osiris-Rex, e da una parte di materiale prima entrato nel contenitore principale e poi fuoriuscito.
La fuga di alcuni frammenti dal campionatore non è una novità, bensì era stata già osservata nelle immagini scattate appena due giorni dopo il prelievo su Bennu, che testimoniavano la presenza di rocce più grandi incastrate proprio nella fessura di chiusura del contenitore principale. Un fatto concretamente riscontrato quando è stata aperta la capsula di rientro con dentro il Tagsam.

Oltre al traguardo già raggiunto dei 60 grammi, dunque, la notizia positiva è che all’interno della testa del campionatore rimane ancora la maggior parte dei 250 grammi raccolti in totale da Bennu.
Per recuperarla, il team dovrà però sviluppare una nuova strategia di apertura del Tagsam.
Gli esperti Nasa hanno, infatti, riscontrato che due dei 35 elementi che fissano la testa del campionatore non sono rimovibili attraverso le procedure fin qui approvate e previste.

Il contenitore è stato tenuto finora all’interno del glovebox, un ambiente sigillato in cui il Tagsam e il campione sono sottoposti a un flusso costante di azoto che impedisce l’esposizione all’atmosfera terrestre delle rocce di Bennu, proteggendole così dai contaminanti terrestri.

Questa camera bianca permette agli esperti Nasa di lavorare sul Tagsam e di recuperare i frammenti di Bennu attraverso dei guanti speciali. La soluzione che si dovrà ideare per sbloccare ora l’apertura del campionatore dovrà quindi basarsi su strumenti che potranno essere inseriti nella camera speciale e utilizzabili senza compromettere l’integrità del campione.

In attesa che venga individuata la strategia migliore, la testa del campionatore è stata intanto spostata nel suo contenitore di trasferimento per assicurarsi che rimanga sigillita in un ambiente completamente protetto.

 

Immagine in evidenza: immagini stereoscopiche del materiale che si trovava sopra il Tagsam, il contenitore principale con le rocce dell’asteroide Bennu recuperate dalla missione Osiris-Rex di Nasa e consegnato alla Terra il 24 settembre 2023.