Pennellate dai toni pastello che spiccano tra astri scintillanti sullo sfondo scuro dello spazio: così si è presentata – allo sguardo di HubbleG35.2-0.7N, una regione situata nella costellazione dell’Aquila a 7200 anni luce di distanza dalla Terra.

L’atmosfera leggiadra dell’immagine, realizzata con la fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3), non deve trarre in inganno: la zona è piuttosto effervescente in quanto si tratta di una culla di stelle con una massa molto elevata. L’ammontare della loro massa è tale che questi oggetti celesti termineranno il loro ciclo vitale esplodendo come supernove.

Tuttavia, l’influenza di queste entità ‘extralarge’ si fa sentire sull’ambiente circostante anche quando si stanno sviluppando. La regione, infatti, è illuminata da un potente getto protostellare, vale a dire un colossale fascio collimato di materia che viene emesso da un astro ai suoi albori; con il termine ‘collimato’ si indica un’emissione di materia in flussi paralleli. Di conseguenza, il getto si estende molto in lunghezza ma non si espande più di tanto.

Al centro dell’immagine si notano chiaramente la posizione della protostella e il getto di materiale emesso: sono le aree evidenziate con un intenso colore arancione. La forza del getto ha scavato addirittura una cavità nelle nubi di polvere che però risultano impenetrabili allo sguardo dello storico telescopio Nasa-Esa; la protostella, rispetto alla cavità, si trova in basso a sinistra.

Hubble ha realizzato l’immagine nell’ambito di una ricerca riguardante il livello di ionizzazione nei getti espulsi dalla ‘vivace’ protostella che si nasconde all’interno di G35.2-0.7N. La ionizzazione è un processo in cui atomi o molecole si caricano, spesso perché si trovano in un ambiente così ad alta energia che hanno perso i loro elettroni.

Il telescopio, che quest’anno ha celebrato il suo 33° ‘compleanno spaziale’, è stato lanciato il 24 aprile 1990 con lo Shuttle Discovery (missione Sts-31) e due giorni dopo è stato liberato nel cosmo dal braccio robotico della navetta. Il suo testimone è stato raccolto dal James Webb Space Telescope, nuovo e ancor più potente telescopio spaziale, frutto di una collaborazione internazionale tra Nasa, Esa e Csa (Canadian Space Agency). Il Webb è stato lanciato il 25 dicembre 2021 e ha iniziato la sua attività scientifica il 12 luglio 2022, con una spettacolare immagine dell’Universo primordiale.

In alto: la regione di formazione stellare G35.2-0.7N (Crediti: Esa/Hubble & Nasa, R. Fedriani, J. Tan)