Un disco piatto e liscio, proprio come un vecchio cd vergine senza alcun segno: così appare, osservato tramite l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), il discoprotoplanetario della stella DG Taurus, una giovane protostella situata a 410 anni luce di distanza dalla Terra.
Grazie alle osservazioni ad alta risoluzione, la sua regione discoidale in cui nascono i pianeti emerge completamente priva di anelli, testimoniando così l’assenza totale di primi corpi planetari agli albori in orbita attorno alla stella. Tuttavia, questa calma piatta potrebbe essere il momento appena prima della formazione dei pianeti. A suggerirlo è una ricerca guidata dall’Osservatorio astronomico nazionale del Giappone (Naoj) e pubblicata su The Astrophysical Journal.

Il team internazionale di ricercatori ha indagato la regione attorno a DG Taurus rilevando la presenza di un disco geometricamente sottile e liscio senza sostanziali sottostrutture. Questo disco ancora incontaminato è il terreno ottimale affinché si avviino nel prossimo futuro le prime fasi della formazione di pianeti. La ricerca offre così una finestra esclusiva da cui poter attendere e osservare l’alba della nascita planetaria.

Per comprendere l’evoluzione della formazione dei pianeti, gli astronomi, infatti, osservano molte protostelle in cui si trovano pianeti agli albori ma in fasi leggermente diverse della loro prima crescita. Da questo mosaico si ottiene quindi un quadro generale dei primi passi della nascita di un pianeta.

Grazie all’alta risoluzione spaziale, lo studio ha inoltre mostrato qualcosa di inaspettato: in questa fase di pre-formazione dei pianeti, sono stati rilevati piccoli grani di polvere in accrescimento, ossia il primissimo passo della formazione planetaria, esclusivamente nella regione più esterna del disco. I ricercatori hanno, infatti, individuato le prime accumulazioni di polvere a oltre 40 unità astronomiche dalla stella, ossia due volte la distanza di Urano dal Sole. Questa osservazione è in contrasto con le aspettative teoriche secondo cui la formazione dei pianeti inizierebbe nella parte interna del disco protoplanetario.

 

Immagine in evidenza: il discoprotoplanetario attorno a DG Taurus si mostra privo di anelli alle osservazioni dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma). Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao), S. Ohashi et al.