Una drammatica esplosione accaduta 20mila anni fa di cui ancora si riesce a cogliere una traccia: si tratta della plateale fine di una stella che, come supernova, ha dato origine a un residuo ancora in movimento a causa dell’onda d’urto.

Il dinamismo di questo oggetto celeste, chiamato Anello del Cigno (Cygnus Loop), non è sfuggito all’occhio attento di Hubble: lo storico telescopio Nasa-Esa, utilizzando la fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3), lo ha ritratto ripetutamente tra il 2001 e il 2020, riscontrando che è tuttora in espansione.

L’Anello, che è situato nella costellazione settentrionale del Cigno a circa 2400 anni luce di distanza dalla Terra, ha un diametro di 120 anni luce ed è stato scoperto nel 1784 da William Herschel.

Gli astronomi hanno utilizzato Hubble soprattutto per controllare l’orlo esterno della bolla che si è formata in seguito all’esplosione; in particolare, si sono soffermati su una porzione di questo bordo per avere una prova chiara del movimento. I detriti si protendono nello spazio interstellare a una velocità di oltre 800mila chilometri orari; pur essendo un valore notevole, gli studiosi hanno sottolineato che, rispetto all’impulso del ‘botto’ iniziale, c’è stato un rallentamento.

Le immagini di Hubble sono state utilizzate per realizzare un breve filmato time-lapse che mostra il movimento dell’orlo. Questa struttura sembra un velo delicato e luminoso che si snoda con grazia lungo lo sfondo scuro dello spazio, ma è appunto il frutto di una vicenda traumatica.

I filamenti dell’orlo, che negli anni hanno mantenuto la loro forma, sono inoltre scossi da oscillazioni che si verificano quando l’antica onda d’urto incontra materiale più o meno denso nel mezzo interstellare.

«Hubble è l’unico strumento con cui possiamo effettivamente osservare ciò che accade sull’orlo della bolla con tale chiarezza – ha affermato Ravi Sankrit, uno degli scienziati dello Space Telescope Science Institute di Baltimora che ha partecipato alla ricerca – Le immagini di Hubble sono spettacolari quando si guardano in dettaglio: ci raccontano le differenze di densità incontrate dall’onda d’urto della supernova mentre si propaga nello spazio e la turbolenza nelle regioni limitrofe».

In alto: l’orlo del Cygnus Loop visto da Hubble (Crediti: Nasa, Esa e StScI) – L’immagine nelle sue dimensioni originali a questo link