Superare un terreno ricco di ostacoli rocciosi impiegando un terzo del tempo rispetto ad altri rover marziani della Nasa: è l’ultima grande performance registrata da Perseverance grazie al sistema di navigazione a guida autonoma chiamato AutoNav.
Questo pilota computerizzato aiuta il rover Nasa a individuare la miglior traiettoria da seguire sulla superficie marziana, che il robot sta esplorando dal 2021 alla ricerca di campioni di roccia che un giorno arriveranno sulla Terra grazie alla Mars Sample Return Campaign.

AutoNav non permette a Perseverance solo di risparmiare tempo, ma anche di affrontare terreni e regioni che potrebbero essere fatali senza tale tecnologia.
Entrato lo scorso 26 giugno nel campo Snowdrift Peak, un terreno largo più di circa mezzo chilometro disseminato di grandi rocce, il rover ne è uscito indenne il 31 luglio. Perseverance ha macinato in questo tragitto complessivamente 759 metri, poco meno di 250 metri in più rispetto al percorso in linea retta. La distanza extra è dovuta alle manovre realizzate tramite AutoNav intorno a rocce non visibili nelle immagini dell’orbiter utilizzate per pianificare il percorso del rover.

Come spiega Paolo Bellutta, pilota di rover presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa, in un’intervista esclusiva per l’Agenzia Spaziale Italiana: «Quando cerchiamo di muovere il veicolo diamo indicazioni su quale tracciato seguire e quali sono i limiti entro cui il veicolo può deviare. La difficoltà più grossa è il fatto di predire quali sono le complicazioni che Marte può porre al veicolo».

Per superare questi ostacoli, forme di navigazione autonoma sono state presenti sui rover della Nasa fin dal primo robot che, nel 1997, ha esplorato la superficie di Marte, ossia Sojourner. Questo doveva fermarsi ogni 13 centimetri per consentire al suo cervello computerizzato di fare il punto sul nuovo ambiente prima di procedere oltre. Arrivati su Marte nel 2004, Spirit e Opportunity potevano, invece, percorrere una distanza 4 volte maggiore rispetto a Sojourner prima di fermarsi e decidere nuove mosse.
Nonostante l’aggiornamento che ha interessato Curiosity, atterrato nel 2012, solo Perseverance gode un sistema di autonomia unico nel suo genere basato su due cervelli computerizzati che lavorano insieme, permettendogli così di prendere decisioni al volo.

Oltre a telecamere più veloci e la capacità di elaborare il suo percorso in tempo reale, Perseverance dispone, infatti, di un computer aggiuntivo dedicato interamente all’elaborazione delle immagini, eliminando la necessità di fermarsi per decidere la mossa successiva.

«Questo gli permette di fare una valutazione del terreno su cui muoversi molto più snella di Curiosity, Spirit e Opportunity», afferma Bellutta.

Primo rover con due cervelli, Perseverance ha stabilito diversi record durante la sua missione grazie al suo sistema innovativo di navigazione autonoma, utilizzato per valutare l’88% della distanza di 17,7 chilometri percorsa durante il suo primo anno di attività su Marte.
Grazie ad AutoNav, Perseverance è il rover planetario che ha percorso la maggiore distanza senza controllo umano, ossia 699,9 metri, e la maggiore distanza in un solo giorno, 347,7 metri.

Ora, dopo aver affrontato l’ostico campo di Snowdrift Peak, dal 7 settembre il rover Nasa è impegnato in una nuova avventura, dovendo attraversando il Mandu Wall, una cresta ondulata che separa due unità geologiche lungo il bordo interno del cratere Jezero.

 

Video qui sopra: Realizzata con i dati registrati da Perseverance della Nasa durante la guida autonoma del 15 luglio, questa animazione mostra come il rover ha utilizzato AutoNav per manovrare intorno alla roccia di 35 centimetri al centro a sinistra. Le linee blu e magenta che partono dalla parte anteriore del rover indicano percorsi con potenziali pericoli. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech

Immagine in evidenza: Questo mosaico mostra parte del percorso che il rover Perseverance Mars della Nasa ha fatto attraverso una porzione di un campo di massi chiamato “Snowdrift Peak”. Con l’aiuto del suo sistema di navigazione autonoma a guida autonoma, AutoNav, Perseverance ha attraversato il campo molto più rapidamente di quanto avrebbero potuto fare i rover precedenti. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech