Il Sole tramonta sulla Luna e gli strumenti di Chandrayaan-3 sospendono le proprie attività.

Il 23 agosto, dopo un viaggio di 40 giorni, la sonda indiana ha toccato il polo sud lunare, divenendo la prima missione a esplorare questa regione potenzialmente ricca di ghiaccio d’acqua. Per l’occasione, il primo ministro indiano Narendra Modi ha istituito, in questa data storica, la Giornata nazionale dello Spazio.

In appena due settimane Chandrayaan-3 ha completato le missioni programmate: un atterraggio sicuro e morbido, gli spostamenti sulla superficie e la conduzione di esperimenti scientifici in situ, con il rilascio dei primi dati.

Dopo aver condotto analisi sulla temperatura del suolo, il lander Vikram ha anche eseguito un salto propulsivo: ha acceso i motori riuscendo ad atterrare a circa 40 centimetri dal punto di partenza. Vikram ha così segnato il secondo decollo compiuto su un altro corpo planetario, il primo avvenne nel 1967 quando il lander Surveyor 6 della Nasa si spostò di 2,5 metri.

Il rover Pragyan, prima di entrare in pausa, ha percorso una distanza di 101,4 metri rilevando una numerosa quantità di minerali. Il suo pannello solare è ora orientato in modo ricevere la luce della prossima alba prevista per il 22 settembre.

Né Vikram né Pragyan trasportano unità riscaldanti, utilizzate spesso nelle missioni lunari, per mantenere caldi i componenti e sopravvivere al freddo intenso della notte. Secondo i dati della missione cinese Chang’e-4, raccolti sul lato nascosto della Luna, la temperatura arriva a toccare i meno 190 gradi Celsius.

Contemporaneamente alla missione sulla Luna, l’Organizzazione spaziale di ricerca indiana (Isro), ne ha avviata un’altra dedicata al Sole: Aditya-L1 è partita sabato per un viaggio di circa 125 giorni per raggiungere il punto 1 di Lagrange situato tra la Terra e la sua stella.

 

Immagine in evidenza: il lander Vikram fotografato dal rover Pragyan – Crediti: Isro