Lo scorso 28 luglio, alle 17:42 ora italiana, il satellite Aeolus dell’Esa metteva a punto le ultime manovre per il rientro in atmosfera. Nel corso di quest’ultima fase, Aeolus è stato seguito dallo Space Debris Office dell’Esa e dall‘Istituto Fraunhofer in Germania che ha tracciato, grazie alla sua antenna, la traiettoria del satellite intorno alle 18:20.

Nel corso delle ore successive, il satellite ha continuato ad abbassare la sua quota per poi bruciare a contatto con l’atmosfera sopra l’Antartide intorno alle 20:40.

Le ultime immagini di Aeolus. Crediti: Esa

Aeolus, in orbita dal 2018, è il quinto satellite del programma Earth Explorer dell’Esa e il suo obiettivo è stato misurare la velocità dei venti. I suoi dati sono al momento utilizzati da diversi centri meteo in tutto il mondo, come quello europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio, Météo-France, il Met Office del Regno Unito, il tedesco Deutscher Wetterdienst e il Centro nazionale indiano per le previsioni meteorologiche a medio raggio.

A bordo del satellite era presente una sofisticata suite di strumenti. Tra questi Aladin, un laser che emetteva impulsi di luce ultravioletta verso l’atmosfera terrestre ed era dotato di un ricevitore in grado di rilevare la luce che viene dispersa nell’aria dalle molecole d’acqua e dagli aerosol come la polvere.

 

Crediti foto in apertura: Esa