Ha volato per 17 anni verso il Sistema Solare esterno e finalmente, nel 2015, ha raggiunto il suo obiettivo: Plutone. Stiamo parando di New Horizons, missione Nasa da record che rischia di non riuscire a portare avanti la sua attività scientifica a causa del taglio dei fondi. Nello specifico, l’attuale team verrà sostituito con uno nuovo, nel tentativo di risparmiare circa 3 milioni di dollari del bilancio per il 2024.
Dopo aver eseguito la mappatura di Plutone e della sua luna, Caronte, la sonda ha fatto rotta verso la fascia di Kuiper con lo scopo di incontrare uno o più oggetti per effettuare diverse analisi sulla loro forma e composizione. Il 1 gennaio 2019, New Horizons ha raggiunto il primo di questi oggetti, Arrokoth, che si è rivelato essere un asteroide binario.
Dopo l’incontro con Arrokoth, la Nasa ha confermato che la sonda avrà sufficiente potenza per far funzionare i suoi strumenti fino al 2030. Allo stato attuale, New Horizons uscirà dalla fascia di Kuiper intorno al 2028 e dovrebbe continuare a operare fino al 2050.
«Ci stiamo preparando per gli altri incontri ravvicinati con oggetti del Sistema Solare esterno, anche se purtroppo i recenti tagli al budget minacciano il regolare andamento della missione – afferma Alan Stern, parte del team della missione – abbandonare prematuramente questa avventura, dopo aver speso quasi 1 miliardo di dollari per portare New Horizons nella fascia di Kuiper, è un errore ed è un’opportunità scientifica persa, che non potrà essere recuperata. Per questo chiediamo di poter continuare a fare scienza nelle migliori condizioni possibili».
L’appello del gruppo di New Horizons ha già ricevuto il sostegno di diversi enti di ricerca statunitensi come la National Space Society, che ha pubblicato una petizione su Change.org che verrà inoltrata alla Nasa e al Congresso. Ma non è tutto. Personalità di spicco del mondo della musica, come Brian May, e della scienza, come l’ex amministratore della Nasa Lori Garver e il comunicatore scientifico Bill Nye, hanno fatto sentire le loro voci, sottolineando l’importanza dei dati scientifici che New Horizons ha collezionato nel corso di questi anni.
Immagine in apertura: Plutone osservato da New Horizons. Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute