Stati Uniti, Europa, Giappone e Russia: sono i Paesi da cui provengono i 4 astronauti della missione Crew-7 giunta ieri sulla Iss. Il quartetto è il primo equipaggio interamente internazionale, ossia composto da membri di quattro agenzie e Paesi diversi, a volare sulla stessa capsula Dragon di SpaceX.
Questa è la settima missione dell’azienda di Elon Musk con equipaggio commerciale per la Nasa.

La navicella dal nome Endurance ha attraccato il laboratorio orbitante domenica, quando in Italia erano le 15:16. Dopo aver compiuto un ampio giro intorno all’avamposto orbitale, la capsula di SpaceX si è agganciata al modulo Harmony, concludendo così il viaggio di quasi 30 ore iniziato con il decollo dal Kennedy Space Center in Florida.
Al momento del docking, la capsula Dragon e la Iss si trovavano a 420 km sopra l’Australia.

Al comando della missione Crew-7 l’astronauta Nasa Jasmin Moghbeli, al suo primo viaggio nello spazio. Al suo fianco Andreas Mogensen dell’Esa: l’astronauta danese è il primo europeo a pilotare una capsula Dragon di SpaceX.
Completano la Crew-7 gli specialisti di missione Konstantin Borisov di Roscosmos e Satoshi Furukawa di Jaxa.

Con l’apertura del portello della navicella Dragon, avvenuta alle 16:58 ora italiana di domenica, i 4 membri della Crew-7 hanno raggiunto a bordo della Iss i sette astronauti che compongono l’Expedition 69; questi sono i 4 astronauti Nasa, ossia Stephen Bowen, Woody Hoburg e Frank Rubio, l’astronauta degli Emirati Arabi Uniti Sultan Alneyadi e i 3 cosmonauti di Roscosmos, ovvero l’attuale comandante della Iss Sergey Prokopyev, Dmitri Petelin e Andrey Fedyaev.

Con l’attracco alla Iss della navicella Endurance è partita ufficialmente la missione Huginn di Esa che vede protagonista Andreas Mogensen. Il danese condurrà più di 30 esperimenti europei e dimostrazioni tecnologiche, che spazieranno dal clima alla salute.

Tra i suoi compiti a bordo della Stazione Spaziale, Mogensen dovrà monitorare come in microgravità opera una stampante 3D in metallo realizzata da Esa: l’obiettivo è studiare come la stampa di oggetti metallici sia influenzata dalla microgravità, in particolare su come le forme si espandono e si restringono rispetto a un modello stampato sulla Terra.
Con l’esperimento Surface Avatar, invece, l’astronauta Esa dal modulo europeo Columbus della Iss manovrerà diversi robot sulla Terra; questi lavoreranno insieme per portare a termine compiti complessi. Verrà, così, sperimentato l’utilizzo a grandi distanze della tecnologia robotica, testando dalla Iss il controllo da remoto per missioni future sulla Luna e oltre.

Verso la metà di settembre, con la fine della Expedition 69 e l’inizio della 70, Andreas diventerà il comandante della Stazione Spaziale, subentrando a Sergey Prokopyev. Il danese guiderà la Iss per il resto della sua missione Huginn, che durerà poco più di cinque mesi, la più lunga per un astronauta europeo.

 

Immagine in evidenza: l’astronauta Esa Andreas Mogensen parla alla sua famiglia durante la cerimonia conc ui l’expedition 69 ha accolto sulla Iss  l’equipaggio della missione Crew-7 di SpaceX. Crediti: Nasa