Samantha Cristoforetti, astronauta italiana dell’Esa, e il suo collega tedesco Alexander Gerst stanno realizzando, nello scenario mozzafiato di un fiordo norvegese, una caccia al tesoro eccezionale: un training geologico alla ricerca di cristalli molto rari sulla Terra ma abbondanti sulla Luna.

Questa attività rientra nel corso di formazione in geologia Pangaea di Esa, progettato per fornire agli astronauti le conoscenze fondamentali della geologia sul campo e dell’astrobiologia. Le attività Pangaea permetteranno agli astronauti di perfezionare le conoscenze delle rocce lunari in vista delle future missioni Artemis della Nasa.

Il bottino della particolare caccia che vede protagonisti Cristoforetti e Gerst è l’anortosite, roccia magmatica difficile da scovare sulla superficie terrestre in quanto di solito si trova in profondità nella crosta; essa, tuttavia, è molto diffusa sulla Luna, particolarmente abbondante negli altopiani del nostro satellite.

Il paesaggio di Lofoten, la remota località artica della Norvegia dove è in corso il training geologico di Pangaea. Credit: ESA–V. Crobu.

Per scovarla sulla superficie terrestre, i due astronauti Esa esploreranno per una settimana una montagna di magma cristallizzato a Lofoten, una remota località artica della Norvegia. Come afferma Astrosamantha nel suo tweet, il fiordo norvegese rappresenta «uno dei pochi luoghi sulla Terra in cui è possibile osservare il tipo di rocce che compongono gli altopiani della Luna: sono le aree che appaiono di colore grigio chiaro». Un luogo che offre, inoltre, «panorami straordinari, luce solare 24 ore su 24».

Il training è organizzato come se gli astronauti Esa stessero preparando una spedizione sulla superficie della Luna.
Per pianificarla i due astronauti avranno a loro disposizione mappe dettagliate e immagini satellitari multispettrali, o ciò che gli esperti chiamano geologia a distanza.

«Le future missioni sulla Luna si avvarranno di questa tecnologia per decidere dove fare atterrare ed esplorare gli astronauti», spiega Riccardo Pozzobon, geologo planetario e istruttore Pangaea. 

Tra gli obiettivi principali è quello di aumentare l’autonomia degli astronauti nell’esplorazione, per questo motivo durante la spedizione norvegese i due astronauti Esa realizzeranno in modo indipendente fino a quattro escursioni sul campo in un paio di giorni. L’addestramento mira a permettere un cambio di prospettiva e di motivazione così da portare gli esploratori a perseguire le scoperte scientifiche e ottimizzarne i risultati.
«Quando atterreremo sulla Luna, dovremo essere efficaci scienziati sul campo, i migliori ‘sensori geologici’ che si possano avere in ambienti lunari mai esplorati prima. Ci sono cose che solo gli occhi umani possono cogliere», afferma l’astronauta dell’Esa Alexander Gerst.

La caccia al tesoro lunare è solo una delle ultime esperienze per Cristoforetti e Gerst nell’ambito di Pangaea; entrambi si sono, infatti, uniti al training geologico in Norvegia dopo aver partecipato a precedenti sessioni Pangaea in Italia, Germania e Spagna.

 

Immagine in evidenza: l’astronauta dell’Esa Samantha Cristoforetti utilizza una lente manuale per osservare i minerali presenti in un campione di roccia durante la sessione di formazione PAngaea a Lofoten, in Norvegia. Crediti: Esa – V. Crobu