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A poco più di due settimane dalla sospensione dei lanci, il Falcon 9 potrebbe riprendere a volare. SpaceX ha inviato alla Federal Aviation Administration (Faa) un rapporto sull’incidente dell’11 luglio, che causò la perdita di 20 satelliti, indicando i provvedimenti presi per impedire il ripetersi del guasto.

Durante l’ultimo lancio il razzo di SpaceX aveva rilasciato dei satelliti Starlink in un orbita troppo bassa per cui in breve tempo si sono disintegrati nell’atmosfera.

Il rapporto sull’incidente riporta che il fallimento dell’immissione del carico utile in un’orbita adeguata è stato causato da una perdita di ossigeno liquido nello stadio superiore. La crepa che ne ha causato la fuoriuscita si è creata lungo la linea di rilevamento per un sensore di pressione. Questa è normalmente bloccata da un morsetto che però si allentato a causa delle forti vibrazioni. La perdita del combustibile ha impedito una seconda accensione del motore, il cui raffreddamento eccessivo ne ha danneggiato l’hardware. E quindi, il mancato controllo dell’assetto dello stadio superiore non ha reso possibile il dispiegamento dei satelliti nell’orbita prestabilita.

La soluzione di SpaceX consiste nella rimozione della linea di rilevamento e del sensore di pressione poiché non vincolati al sistema di sicurezza del volo. Grazie a questa rapida modifica i lanci potrebbero riprendere il 27 luglio.

Il Falcon 9 è uno dei razzi più affidabili; operativo dal 2010 ha incontrando rari casi di insuccesso. E’ parzialmente riutilizzabile e adatto anche al trasporto umano. Solo quest’anno ha già effettuato 71 lanci.

 

Crediti Video: Space X