È stata soprannominata ‘Cheyava Falls’, come una cascata dell’Arizona, e la sua struttura ha suscitato l’interesse del team scientifico di Perseverance, il rover della Nasa attivo su Marte dal marzo 2021: si tratta di una roccia ricca di venature e macchie che il rover ha individuato mentre esplorava la Neretva Vallis, un’antica valle fluviale scavata dall’acqua che scorreva in passato all’interno del cratere Jezero.
Secondo gli studiosi, questa roccia dalla singolare forma di freccia ha delle caratteristiche che la rendono un possibile indicatore di un’antica presenza di vita microbica sul Pianeta Rosso. Perseverance ha raccolto un campione da Cheyava Falls lo scorso 21 luglio e lo ha analizzato con il suo strumento Sherloc (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals); il dispositivo ha evidenziato la presenza di composti organici.
Il processo che ha portato alla formazione di tali sostanze non è chiaro. Da una parte, l’analisi ha messo in rilievo sia elementi indicativi di reazioni chimiche che eventuali forme di vita microbica avrebbero potuto utilizzare come forma di energia, sia tracce del passaggio dell’acqua all’interno della roccia; dall’altra, invece, gli studiosi non sono ancora riusciti a risalire alle origini di Cheyava Falls e a comprendere se le rocce circostanti possano averla riscaldata, contribuendo a formare le chiazze e le striature sopra citate.
La roccia, infatti, presenta delle macchie dal contorno biancastro la cui forma ricorda quelle del leopardo: il colore, secondo l’analisi effettuata dallo strumento Pixl (Planetary Istrument for X-ray Lithochemistry) del rover, è dovuto alla presenza di ferro e fosfato. Chiazze di questo genere, per esempio, si trovano anche su rocce terrestri e spesso sono associate a tracce fossili di microbi.
Il team di Perseverance ha comunque provato a ricostruire il passato di Cheyava Falls. Ha ipotizzato che la roccia, in un primo momento, era un deposito fangoso con sostanze organiche che alla fine si è solidificato; successivamente, l’acqua si sarebbe fatta strada nelle sue fessure, creando i depositi minerali all’origine di macchie e venature. Infine, Cheyava Falls presenta anche tracce di olivina, un minerale che si forma dalla cristallizzazione del magma; questo dettaglio apre nuovi interrogativi su questa roccia, che gli studiosi sperano di poter risolvere, un giorno, analizzando direttamente un suo frammento.
«Cheyava Falls è la roccia più enigmatica, complessa e potenzialmente importante mai esplorata da Perseverance», ha affermato Ken Farley, project scientist del rover al Caltech di Pasadena.
In alto: Cheyava Falls, la roccia analizzata da Perseverance (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Msss)