Hanno un aspetto fiabesco e si dispiegano come un ricamo sull’intenso sfondo blu del mare. Sono i vortici di ghiaccio (ice swirl) che si presentano con cadenza annuale nei mari alle estreme latitudini della Terra e sono costituiti da ghiaccio in scioglimento, trascinato dalle correnti oceaniche.

Una nuova immagine satellitare, realizzata dalla missione Aqua della Nasa, mostra appunto questi mulinelli che si muovono con eleganza nel mare di Ochotsk, al largo della penisola P’jagina; questo mare, circondato dalla costa siberiana, è il più meridionale a gelarsi stagionalmente tra quelli delle regioni artiche. La leggiadria dell’immagine non deve trarre in inganno: le dimensioni colossali dei vortici e la loro estensione per chilometri sono indicative degli effetti del cambiamento climatico.

La penisola P’jagina, situata nell’estremo oriente della Russia, è un luogo cruciale per la formazione dei vortici: infatti, in tale zona l’aria fredda e l’acqua dolce, depositata nel mare, contribuiscono a creare una piattaforma di ghiaccio marino particolarmente spesso che, nella foto, è evidente lungo la costa settentrionale della P’jagina. Quando il ghiaccio marino si scioglie in primavera e in estate, si formano degli ampi frammenti che poi vengono spinti dal vento lungo correnti oceaniche impetuose, prodotte da un gruppo di isolette situate a sud rispetto alla costa.

I vortici di ghiaccio, che possono assumere varie forme e dimensioni, tendono a apparire con maggiore anticipo di anno in anno: questo scenario si verifica perché, a causa della crisi climatica, il ghiaccio marino che si sviluppa nelle regioni artiche si sta riducendo e si frammenta in tempi più brevi.

La foto in questione è stata scattata da Aqua lo scorso 28 maggio con lo spettro-radiometro Modis (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer). Il satellite, lanciato il 4 maggio 2002, è stato progettto per raccogliere dati sul ciclo dell’acqua sulla Terra; a bordo ha sei strumenti e trasmette circa 89 gigabyte di dati al giorno.

In alto: i vortici osservati da Aqua, immagine realizzata da Nasa Earth Observatory (Crediti: Wanmei Liang, con l’utilizzo dei dati di Modis da Nasa Eosdis Lance e Gibs Worldview) – A questo link la foto nelle dimensioni originali.