Ha un formato mini, ma in quanto a energia non ha nulla da invidiare alle sue colleghe più grandi e sfarzose: si tratta di Id 11027, una galassia dalle dimensioni molto ridotte che però è in grado di produrre nuove stelle a un ritmo estremamente elevato.

È stato lo sguardo acuto del telescopio Webb a scovare questa minuscola entità, che è anche piuttosto remota: infatti, è una delle galassie più piccole mai scoperte prima d’ora a una distanza che equivale a 500 milioni di anni dopo il Big Bang.

La scoperta è stata illustrata in un nuovo studio di Science (articolo: “A magnified compact galaxy at redshift 9.51 with strong nebular emission lines”), coordinato dall’Istituto di Astrofisica dell’Università del Minnesota e svolto da un ampio gruppo di lavoro internazionale, che in particolare ha utilizzato gli strumenti NirCam e NirSpec del telescopio. Nel team sono presenti anche ricercatori italiani: Claudia Scarlata (Università del Minnesota), Tommaso Treu (Università della California-Los Angeles) e Mario Nonino (Inaf-Osservatorio di Trieste).

Il telescopio Webb, nato dalla collaborazione tra Nasa, Esa e Csa, ha confermato ancora una volta le sue straordinarie qualità: infatti, la galassia mignon – spiegano gli studiosi – è al di fuori della portata degli usuali telescopi e solo Webb è stato in grado di effettuare il tipo di osservazione che ha portato al risultato finale. Il campo di osservazione del telescopio è tale che può abbracciare un intero cluster galattico simultaneamente; in questo modo è stato sfruttato il fenomeno chiamato ‘lente gravitazionale’ che ha permesso di individuare la piccola galassia. Inoltre, rispetto al veterano Hubble, Webb può cogliere un ammontare di luce maggiore di circa 10 volte e ha una specifica sensibilità nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso: queste due caratteristiche, secondo gli studiosi, sono fondamentali per accedere a una gamma di dati completamente nuova.

Successivamente, il gruppo di lavoro ha compiuto delle indagini spettroscopiche per misurare la distanza di Id 11027 e le sue proprietà chimiche e fisiche. Lo studio di galassie che esistevano quando l’Universo era ancora ‘teenager’ è ritenuto dagli esperti di grande importanza per cercare di comprendere al meglio la fase della sua storia definita ‘epoca della reionizzazione’. In particolare, l’attenzione è rivolta alle caratteristiche e al processo di formazione delle prime galassie e ai tratti che le distinguono da quelle vicine.

«Il telescopio Webb ha un’incredibile capacità di vedere molto lontano nell’universo – ha detto Hayley Williams dell’Università del Minnesota, prima autrice dello studio – Questa è una delle caratteristiche più emozionanti di questo studio. Stiamo vedendo cose che i precedenti telescopi non sarebbero mai stati in grado di cogliere. In pratica, Webb sta scattando un’istantanea del nostro Universo nei primi 500 milioni di anni della sua vita».

In alto: l’area dello spazio osservata dal Webb per lo studio (Crediti: Esa/Webb, Nasa & Csa, P. Kelly)