A lungo gli scienziati hanno ipotizzato che i pianeti del sistema solare sotto la superficie presentino una composizione simile. Uno studio pubblicato il 4 ottobre sulla rivista Geology sembra raccontare una storia diversa.
«Il mantello della Terra è costituito principalmente da un minerale chiamato olivina e l’assunto è che tutti i pianeti sono come la Terra», ha dichiarato il professore Jay Melosh dell’Università Purdue, che ha guidato lo studio. «Ma quando guardiamo la firma spettrale delle rocce esposte in profondità, sotto la superficie della Luna, non vediamo olivina, ma ortopirosseno».
Circa 4 miliardi di anni fa, un asteroide si è scontrato con la Luna e ha creato l’impatto più grande e più profondo presente sul nostro satellite: il bacino Aitken nel Polo Sud. La collisione ha esposto il mantello lunare nel bacino e il materiale espulso è stato scaraventato dall’impatto sul lato nascosto della Luna.
Il gruppo di Melosh ha utilizzato il telerilevamento per identificare quali minerali compongono il materiale spruzzato via. Quando la luce del sole colpisce la Luna, essa interagisce con i materiali sulla superficie; poiché diversi materiali assorbono diverse lunghezze d’onda, i ricercatori possono sapere quali materiali sono in superficie guardando il segnale riflesso.
Per essere sicuri che il materiale osservato fosse quello giusto, il team di ricerca ha creato una simulazione tridimensionale della collisione dell’asteroide con la Luna. Se il mantello superiore della Luna fosse per lo più formato da olivina, la sua firma spettrale dovrebbe essere visibile su grandi parti delle regioni più elevati del satellite, cioè i rilievi. Invece, i ricercatori hanno trovato grandi quantità di ortopirosseno proprio negli altopiani e all’interno del bacino Aitken. L’olivina è presente anche in quelle regioni, ma non è la componente dominante, come era stato precedentemente creduto.
Campioni del mantello superiore della Terra mostrano alte concentrazioni di olivina con piccole zone in cui è presente l’ortopirosseno. È probabile nel mantello della Luna la presenza di questi materiale sia esattamente opposta.
Queste nuove scoperte potrebbero portare gli scienziati a ripensare i modelli sulla formazione e l’evoluzione della Luna e degli altri pianeti, perché potrebbero essere avvenute in modo diverso rispetto alla Terra.