Pochi metri e un testacoda sono i primi segnali che tutto va come previsto per il rover Mars 2020 Perseverance della Nasa. I primi passi percorsi sono “solo” 6,5 metri, in attesa di andare a regime e percorrere circa 200 metri alla volta.
«La trazione a sei ruote motrici del rover ha risposto in modo eccellente. Ora siamo fiduciosi che il nostro sistema di trasmissione sia a posto, in grado di portarci ovunque la scienza ci conduca nei prossimi due anni», ha affermato Anais Zarifian, ingegnere del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
In questa prima prova marziana, Perseverance ha percorso sei metri e mezzo in trentatré minuti, ha eseguito una manovra di svolta di 150 gradi a sinistra e indietreggiato di due metri e mezzo prima di parcheggiare.
Il pit stop consente agli ingegneri di controllare gli strumenti Radar Imager for Mars ‘Subsurface Experiment – RIMFAX – e Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment – MOXIE – e di utilizzare i due sensori del vento dello strumento Mars Environmental Dynamics Analyzer – MEDA -, che si estendono verso l’esterno.
Un susseguirsi di verifiche, tra cui lo sblocco per la prima volta del braccio robotico del rover lungo 2 metri che ha dato segnali di buono stato flettendo ciascuna delle sue cinque articolazioni nel corso di due ore. Al braccio robotico spetterà il compito di eseguire un esame ravvicinato delle caratteristiche geologiche del cratere Jezero, con la perforazione e il campionamento di frammenti di sottosuolo marziano.
Anche l’elicottero Ingenuity risulta operativo e pronto per il sorvolo del suolo marziano non appena le operazioni scientifiche avranno inizio.
Nel frattempo Perseverance, grazie alla suite di telecamere a bordo, ha raccolto già circa 7000 immagini . Questi scatti giungono a Terra grazie al potente Deep Space Network (DSN), gestito dal programma Space Communications and Navigation (SCaN) della Nasa di cui fanno parte il Sardinia Deep Space Antenna (SDSA), l’unità scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana, in provincia di Cagliari e il Sardinia Radio Telescope (SRT) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Per i prossimi due anni Perseverance “scorrazzerà” nell’area marziana “Octavia E. Butler landing” – così dal 5 marzo si chiama il sito d’atterraggio del rover, in onore alla scrittrice di fantascienza prima donna afroamericana a vincere sia l’Hugo Award che il Nebula Award. Octavia E. Butler , morta nel febbraio del 2006, è la prima scrittrice di fantascienza premiata con una MacArthur Fellowship e ha ispirato milioni di persone con le sue visioni di un futuro basato sulla scienza.
Nell’immagine in primo piano una delle telecamere di Perseverance ha catturato questa panoramica marziana mentre il rover completa una breve traversata e svolta dal suo sito di atterraggio nel cratere di Jezero. Crediti: NASA / JPL-Caltech