La continua ricerca di esopianeti simili alla nostra Terra ha un nuovo candidato. Si tratta di YZ Ceti b, un pianeta roccioso in orbita intorno a una stella distante circa 12 anni luce da noi. Segni particolari: la possibile presenza di un campo magnetico.

Si tratta di una caratteristica che, se confermata, renderebbe YZ Cetib particolarmente interessante. Il campo magnetico è infatti una sorta di scudo planetario, e il miglior esempio è proprio la Terra: il campo magnetico terrestre protegge il nostro pianeta dall’attività del Sole e preserva l’atmosfera, che fa da scudo alla vita.

Scoperto nel 2017, YZ Ceti b è un esopianeta terrestre che orbita attorno a una stella di tipo M; impiega due giorni per completare l’orbita della sua stella dalla quale dista circa 0,01634 Unità Astronomiche (Ua).

Sebastian Pineda e Jackie Villadsen per osservarlo hanno utilizzato il Karl G. Jansky Very Large Array, un radiotelescopio gestito dal National Radio Astronomy Observatory della US National Science Foundation(Nse). Analizzando i dati, i due ricercatori hanno scoperto la presenza di segnali radio emessi da YZ Cetib, probabile spia della presenza del campo magnetico intorno al pianeta.

«La nostra ricerca mostra non solo che questo particolare esopianeta roccioso ha probabilmente un campo magnetico, ma fornisce un metodo promettente per trovarne altri simili», commenta Joe Pesce della National Science Foundation (Nsf), direttore del programma per il National Radio Astronomy Observatory.

Le onde radio emesse dagli esopianeti sono rilevabili anche su lunghe distanze ma devono essere molto forti. In genere arrivano da mondi molto grandi, delle dimensioni di Giove per intendersi. Visto che i campi magnetici sono invisibili, è difficile determinare se un pianeta lontano ne abbia effettivamente uno.

«Quello che stiamo facendo è cercare un modo per vederli», spiega Villadsen, «per questo cerchiamo  pianeti che siano davvero vicini alle loro stelle e di dimensioni simili alla Terra.

Nel caso di YZ Ceti b, che orbita molto vicina alla sua stella, si deve escludere che sia un posto abitabile ma la vicinanza alla sua stella potrebbe avere creato quella condizione di eccesso di materiale stellare per cui: «Se il pianeta ha un campo magnetico e attraversa abbastanza materiale stellare, la stella emetta onde radio luminose», afferma Villadsen. Lo studio sui segnali radio è stato pubblicato oggi su Nature Astronomy.

Ventunesima stella più vicina al sistema solare, la piccola nana rossa YZ Ceti e il suo esopianeta  YZ Ceti b, nella costellazione della Balena, hanno fornito una coppia ideale di osservazione e studio a distanza. Infatti, lo studio delle onde radio che provengono da YZ Ceti b e la potenza del segnale che arriva fino a noi offrono dettagli per un nuovo campo d’indagine: quello del clima spaziale extrasolare.

Come nel caso della Terra, dove il cui campo magnetico che intercetta plasma solare crea aurore sul nostro pianeta, i ricercatori affermano che anche le interazioni tra YZ Ceti b e la sua stella producono un’aurora, ma con una differenza significativa: l’aurora si trova sulla stella stessa.

Per ora YZ Ceti b resta un caso aperto in attesa di nuove conferme che smentiscano o confermino che sull’esopianeta simile alla Terra sono presenti aurore.

In apertura: rappresentazione artistica delle interazioni tra un pianeta extrasolare e la sua stella. Il plasma emesso dalla stella viene deviato dal campo magnetico dell’esopianeta. Questa interazione perturba il campo magnetico della stella e genera aurore sulla stella e onde radio. Crediti: Alice Kitterman/National Science Foundation.