La stagione fredda rischia di diventare un ricordo per il Vecchio Continente: quella appena trascorsa è stata simile all’inverno 2021/2022, facendo registrare temperature sopra la media e precipitazioni molto scarse.

Lo scenario, che desta non poche preoccupazioni anche in previsione dell’estate, è stato confermato dal Climate Change Service di Copernicus (C3S), il programma di Osservazione della Terra della Commissione Europea. Secondo gli esperti, tra dicembre 2022 e febbraio 2023, la temperatura è stata superiore di 1,4°C rispetto alla media del periodo 1991-2020; inoltre, il mese di febbraio è stato particolarmente secco, soprattutto nell’Europa meridionale e in quella occidentale. Lo stato di siccità è emerso chiaramente anche dai dati del satellite Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity) dell’Esa, che ha riscontro delle anomalie nei livelli di umidità del suolo.

Smos, che fa parte delle missioni Esa Earth Explorer, è dotato di un innovativo radiometro interferometrico che nelle immagini riesce a cogliere la ‘luminosità’ della temperatura; queste foto, poi, vengono utilizzate per creare una mappatura globale dell’umidità del terreno ogni tre giorni. Le tavole hanno una risoluzione di circa 50 chilometri e un’accuratezza del 4%.

Con le informazioni raccolte da Smos sono state quindi realizzate alcune mappe dell’Europa che, da gennaio 2022 a marzo 2023, offrono un quadro complessivo dell’umidità del suolo, evidenziando appunto il graduale incremento della secchezza in poco più di un anno. La maggior parte dell’Europa occidentale sta sperimentando un livello di umidità inferiore alla media e tra i paesi che appaiono maggiormente colpiti dal fenomeno c’è anche l’Italia: le regioni più assetate sono quelle settentrionali in cui la legenda dei valori utilizzati per le mappe ha virato verso il marrone. Un inverno asciutto si traduce, purtroppo, in una ridotta disponibilità d’acqua nei mesi estivi non solo per l’utilizzo agricolo ma anche per la produzione di energia.

Lanciato il 2 novembre 2009, Smos è ancora in piena attività e la sua missione, arricchita di ulteriori obiettivi scientifici, è stata recentemente estesa sino al 2025.

In alto: le mappe dell’umidità dell’Europa occidentale da gennaio 2022 a marzo 2023 (Crediti: Cesbio/Catds/Esa) – L’immagine nelle dimensioni originali a questo link