E’ passato un anno esatto dall’esplosione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai sull’omonima isola del Pacifico.
E’ stata la più grande eruzione del 21° secolo e uno degli eventi naturali più straordinari dell’osservazione dell’era moderna. I satelliti hanno raccolto dati prima, durante e dopo l’eruzione: uno tsunami di quasi 15 metri, materiale vulcanico fino a 58 chilometri di altitudine, un boom sonico che ha fatto due volte il giro del mondo, mentre il pennacchio ha circumnavigato la Terra in una sola settimana e si è disperso quasi da polo a polo in tre mesi.
L’interesse per la straordinaria eruzione ha spinto un artista del suono a sonificare l’evento in una gamma armonica che si estende su sei ottave di pianoforte. Jamie Perera ha utilizzato i segnali dell’intensità del vento raccolti dalla missione Aeolus campionando un’onda d’urto che ha superato i 20 chilometri. Il satellite dell’Esa, lanciato nel 2018, è il primo in grado di misurare la velocità del vento a livello globale e ha lo scopo di sviluppare modelli climatici sempre più attendibili. La forza dell’esplosione ha creato un calo nel segnale di Aeolus sopra la regione dell’eruzione suggerendo che la cenere doveva aver raggiunto un’altitudine superiore al raggio di osservazione della sonda che è stato aumentato fino a raggiungere il punto più alto del pennacchio nella stratosfera.
Secondo Perera, la sonificazione può aiutare a esplorare eventi come questo, sia a livello di fatti concreti sia emotivi, evocando un’immagine ideale dei vulcani.