Il 2 e il 6 dicembre il rover della Nasa Perseverance ha raccolto polvere e roccia frantumata da un mucchio di sabbia trasportata dal vento. Il braccio robotico del rover ha utilizzato una speciale punta da trapano sviluppata sulla base di numerosi test su regolite riprodotta grazie alle immagini inviate dal Pianeta Rosso. Studiare la regolite è fondamentale per programmare le future missioni su Marte.
Oltre a dare informazioni agli scienziati sui processi geologici e sull’ambiente marziano, la sua analisi è indispensabile anche per gli ingegneri che devono progettare e testare gli strumenti: i granelli, infatti, potrebbero inceppare gli apparecchi del rover, incidere sul funzionamento dei pannelli solari e anche creare micro fori sulle tute spaziali come accadde sulla Luna durante le missioni Apollo.
La regolite ha un ruolo chiave anche sulla salute degli astronauti: alcuni granelli possono esser fini come il fumo di sigaretta e quindi entrare nell’apparato respiratorio, così come il perclorato, una sostanza tossica propria della superficie marziana. Tuttavia questa polvere potrebbe rappresentare una protezione contro i raggi cosmici, se pressata e imballata opportunamente. Inoltre, tra le varie sostanze mescolate a questo elemento, gli scienziati sono interessati a trovare segni d’interazione tra acqua e roccia. Perseverance fa parte della missione Mars 2020 e sta così aprendo la strada all’esplorazione umana del Pianeta Rosso.