2 novembre 2000. Quota 400 km. Si apre per la prima volta il portellone del modulo russo Zvezda. Due cosmonauti e un astronauta fanno ingresso nella Stazione spaziale internazionale. Sono Sergej Krikaliev, Juri Gidzenko e William Sheperd. La missione è la Expedition 1 e con essa si sposta nello spazio  l’ultimo domicilio dell’umanità. Prende definitivamente vita così il più importante progetto di cooperazione internazionale mai intrapreso dall’uomo. Da allora l’International Space Station è abitata ininterrottamente da almeno tre astronauti.

Frutto della cooperazione tra Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e Canada, la Iss è stata assemblata nello spazio, modulo dopo modulo. Gli elementi sono stati portati in orbita principalmente dagli Space Shuttle e in parte dai vettori Proton.

L’Italia ha avuto un ruolo chiave nella realizzazione dell’avamposto. Molti dei segmenti abitativi, infatti, sono stati costruiti nel nostro paese: i Nodi 2 e 3, la Cupola e il modulo permanente Leonardo. Anche il laboratorio europeo Columbus ha visto il contributo dell’industria italiana.

Italiani sono anche i moduli di rifornimento Mplm che hanno servito la Stazione dal 2001 al 2011, frutto di un accordo diretto con la Nasa, che ha valso all’Asi tre voli di breve durata e tre di lungo periodo per i nostri astronauti e che prevede, ancora oggi, la maturazione di ulteriori opportunità di volo.

Dal pensionamento dello Shuttle, avvenuto nel 2011, l’accesso umano alla Stazione è stato prerogativa della Russia con il sistema Soyuz. Fino al 30 maggio 2020, quando il successo del lancio della missione Dragon Demo-2 di SpaceX ha segnato il ritorno dell’autonomia degli States nel volo umano e l’ingresso dei privati nel trasporto umano spaziale.

Al giugno 2020, 241 persone di 19 diverse nazionalità avevano visitato la ISS, tra queste 5 astronauti italiani, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti e 7 sette turisti spaziali.

Osservatorio spaziale, laboratorio scientifico, luogo in cui si testano tecnologie di ultima generazione, la Stazione è un esclusivo centro di ricerca internazionale in ambiente di microgravità che conta all’attivo la realizzazione di migliaia di esperimenti scientifici di cui 73 italiani, alcuni dei quali installati in modo permanente.

Il futuro della Stazione, attualmente finanziata fino al 2024 ed estesa fino al 2028, prevede diversi possibili scenari ancora al vaglio delle agenzie spaziali, tra cui una gestione mista tra pubblico e privato, che intende aprire di fatto alla commercializzazione dell’orbita bassa.