L’epopea lunare di Orion si avvia al termine. 10 giorni dopo il suo primo sorvolo ravvicinato della Luna, la navicella Nasa ha infatti acceso il motore principale per uscire dall’orbita retrograda distante e mettersi in rotta verso casa.   

Questa è la prima manovra delle due necessarie in vista del rientro a Terra, destinazione che è apparsa tra i pannelli solari di Orion mentre la navicella completava la procedura. 

L’accensione è avvenuta con successo ieri poco prima delle 23 ora italiana e ha interessato il motore principale situato sul modulo di servizio europeo, la cui struttura è frutto del contributo italiano alla missione Artemis I.  

Sono serviti 1 minuto e 45 secondi di propulsione per impostare Orion sulla rotta corretta, verso quello che sarà il suo ultimo flyby lunare ravvicinato. Il prossimo 5 dicembre il veicolo volerà a 127 chilometri dalla superficie della Luna e accenderà di nuovo il motore e accelerare così, in combinazione con la gravità lunare, verso la Terra. 

Orion ha mantenuto un ottimo stato di salute per tutta la sua avventura lunare, durante la quale ha testato con successo i suoi sistemi a vantaggio delle future missioni con equipaggio. Il team ha deciso così di aggiungere ulteriori prove a quelle previste. Lungo il suo viaggio di ritorno Orion testerà una valvola del gruppo di controllo della pressione per accertare eventuali perdite; inoltre, cercherà di mantenere il suo assetto alle velocità previste da un prossimo test di Artemis II. 

L’11 dicembre la navicella entrerà finalmente nell’atmosfera terrestre con una velocità di 40mila km all’ora. Decelererà quindi fino a 480 km all’ora quando dispiegherà i suoi paracadute per tuffarsi in sicurezza nell’Oceano Pacifico.