Test in volo superato per Mini Irene. La capsula è stata lanciata il 23 novembre alle ore 9:20 del mattino – ora italiana, con un vettore dotato di propulsore bi-stadio di tipo VSB-30 dalla base di lancio europea Esrange di Kiruna, in Svezia. Dopo il burn out del secondo stadio, Mini Irene è stata rilasciata a un’altitudine di circa 83 chilometri. I  segnali preliminari sono stati trasmessi correttamente e la capsula è stata recuperata. I tecnici proseguiranno con l’analisi dei dati al rientro in Italia.

Una volta raggiunta la quota massima di circa 250 chilometri, la capsula ha iniziato la fase di discesa, sganciando i pannelli del guscio esterno e dispiegando lo scudo termico a forma di ombrello che ha consentito il rientro sulla Terra.

Nello specifico la forma di Mini Irene comporta, nella fase di rientro in atmosfera, carichi termici e meccanici ridotti consentendo l’uso di sistemi di protezione termica leggeri ed economici. Inoltre permette un atterraggio a bassa velocità, senza la necessità di ulteriori sistemi di frenata.

 

Progettata dal Cira con il consorzio Ali Scarl e dall’Università Federico II di Napoli, Mini Irene è il dimostratore di volo della missione Irene. « Il programma Irene si inserisce nella roadmap dell’ASI per abilitare il rientro dall’orbita bassa – commenta Marta Albano, dell’Unità Trasporto Spaziale Infrastrutture Orbitanti dell’ASI – il  volo di  Mini-Irene è solo l’ultimo successo del dimostratore che ha avuto ottimi risultati grazie alla passione e dedizione di tutto il team».

Irene è stata finanziata con un contratto dall’Agenzia Spaziale Italiana e il suo obiettivo è realizzare una capsula di rientro dispiegabile e non riutilizzabile per riportare a terra payload dalla Stazione Spaziale Internazionale e per effettuare missioni scientifiche e di Osservazione della Terra in orbita bassa. Sulla base del successo della prima fase di sviluppo è stato avviato da ESA un progetto per la realizzazione del dimostratore di volo “MINI IRENE” finanziato con i fondi GSTP grazie alla sottoscrizione dell’ ASI.

Mini Irene è stata progettata con lo scopo di definire la massa, la geometria, le dimensioni e il coefficiente balistico generati dal carico di missione sul Flight Demonstrator. Tra gli obiettivi di questo test – oltre alla qualifica del sistema di protezione termica e della separazione dal lanciatore – l’acquisizione dei dati durante la fase di volo e il rientro in sicurezza sulla Terra.

Credit immagini: Cira- Ali Scarl