È uno dei gas che contribuiscono all’effetto serra e le sue emissioni possono essere generate sia da sorgenti naturali, come le paludi, sia da una vasta gamma di attività umane, tra cui l’estrazione di combustibili fossili, l’agricoltura e la gestione delle acque reflue: si tratta del metano, al centro dell’attenzione degli studiosi per un nuovo sistema di controllo dallo spazio che coinvolge anche Sentinel-5P del programma europeo Copernicus.

Il metano, per quantità di emissioni, è il secondo gas serra antropogenico dopo il biossido di carbonio ma è molto più insidioso perché è maggiormente in grado di intrappolare il calore nell’atmosfera della Terra. Di conseguenza, è fondamentale tracciare e gestire le emissioni di questo nemico ambientale, sia quelle che si verificano casualmente, sia e soprattutto quelle che sono connesse a processi industriali. La riduzione delle emissioni di metano è cruciale nella lotta al cambiamento climatico ed è uno dei temi affrontati durante la conferenza Cop27, in corso a Sharm El-Sheikh.

Durante la conferenza, le Nazioni Unite hanno presentato un nuovo sistema – basato sul monitoraggio satellitare – per individuare le emissioni di metano: Mars, ovvero Methane Alert and Response System. Questo strumento supporterà ulteriormente le iniziative già in atto per tracciare questo insidioso gas e accelerare l’applicazione del Global Methane Pledge; si tratta di un impegno (sottoscritto da oltre 100 Paesi durante la Cop26) mirato a limitare le emissioni del 30% entro il 2030.

Mars è il primo sistema globale in grado di fornire, in tempi rapidi, dati chiari e concreti sulle emissioni di metano; tra i satelliti coinvolti, vi è appunto Sentinel-5P il cui compito sarà di individuare gli eventi che producono le fuoriuscite più copiose. Le informazioni di questa ‘sentinella’, successivamente, saranno notificate agli stakeholder e utilizzate per supportare azioni di mitigazione.

Sentinel-5P avrà un ruolo-chiave: infatti, al momento, è l’unico satellite che fornisce i dati sul metano su base quotidiana e a livello globale. Inoltre, con lo strumento Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument), il satellite è in grado di monitorare una vasta gamma di sostanze nocive per l’ambiente e la salute: non solo il metano, ma anche il biossido di azoto, il biossido di zolfo, l’ozono, la formaldeide, il monossido di carbonio e gli aerosol atmosferici.

Il monitoraggio globale di Sentinel-5P sarà essenziale per tracciare sia estesi pennacchi di metano con una bassa latenza, sia degli hot-spot dovuti a elevate concentrazioni di questo gas. Il sistema Mars, infine, includerà anche i dati sulle emissioni relative al carbone, al trattamento dei rifiuti e alle attività zootecniche; questo inserimento, che avverrà in maniera graduale, è stato pianificato per supportare l’attuazione del Global Methane Pledge.

In alto: la concentrazione di metano nell’atmosfera secondo i dati di Sentinel-5P nel 2020 (Crediti: Esa – contains modified Copernicus Sentinel data 2020)