Si trovano nella costellazione della Vergine, a circa 200 milioni di anni luce dalla Terra, e sono note con il nome collettivo di Arp 248 (o anche Tripletta di Wild): dietro questa sigla si cela un terzetto di galassie a spirale, in cui sono in corso ‘grandi manovre’ che non sono sfuggite allo sguardo attento di Hubble.
Con la sua fotocamera Acs (Advanced Camera for Surveys), lo storico telescopio Nasa-Esa ha colto il flusso di stelle e polveri che unisce le due galassie a spirale più grandi, mentre la terza – e più piccola – componente del gruppo sembra essere intenta a ‘guardare’ i lavori in corso.
Il flusso in questione, che appare come un ponte luminoso, è definito ‘coda mareale’ e si è formato a causa della reciproca attrazione gravitazionale tra le due spirali maggiori. Hubble ha svolto questa osservazione nell’ambito di una ricognizione nei cataloghi astronomici dedicati a oggetti celesti caratterizzati da forme o strutture particolari. Questa procedura è stata effettuata per individuare soggetti meritevoli di future osservazioni con i telescopi spaziali (lo stesso Hubble e il Webb) e con il radiotelescopio cileno Alma (Atacama Large Millimeter Array).
I repertori che il team di Hubble ha passato al setaccio sono il Catalogue of Southern Peculiar Galaxies and Associations, curato dagli astronomi statunitensi Halton Arp e Barry Madore e contenente 6mila galassie insolite, e l’Atlas of Peculiar Galaxies, curato dal solo Arp e dedicato a 338 galassie con delle particolarità.
Immagine: il ‘ponte’ tra le due galassie a spirale più grandi del terzetto Arp 248. A questo link l’immagine nelle dimensioni originali
(Crediti: Esa/Hubble & Nasa, Dark Energy Survey/Department of Energy/Fermilab Cosmic Physics Center/Dark Energy Camera/Cerro Tololo Inter-American Observatory/NoirLab/National Science Foundation/Aura Astronomy; J. Dalcanton)