Mentre la missione Dart della Nasa conduceva con successo il primo test di difesa planetaria, deviando la traiettoria di un asteroide sotto lo sguardo del cubesat italiano LICIACube, due ricercatori sviluppavano un nuovo software per definire con più precisione il punto in cui colpire.

Secondo Jack Dinsmore e Julien de Wit dell’Istituto di tecnologia del Massachusetts (Mit), conoscere le proprietà fisiche di un asteroide aiuterebbe a puntare una sonda come Dart in modo più preciso, e hanno illustrato il loro metodo sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. «Se conosci la distribuzione della densità dell’asteroide – ha spiegato Dinsmore – potresti colpirlo nel punto giusto in modo che effettivamente si allontani».

Il programma si chiama Aime (Asteroid Interior Mapping di Encounters): è un metodo per mappare la struttura interna di un asteroide, o distribuzione della densità, osservando il suo periodo di rotazione mentre passa vicino a un oggetto di una certa massa e attrazione gravitazionale.

Nel mirino degli astronomi, per una simulazione empirica, c’è già Apophis, un asteroide vicino alla Terra (Near Earth Object – Neo) che già qualche anno fa destò preoccupazione per la sua probabilità d’impatto, che seppur bassa, non era pari a zero. Il suo prossimo incontro ravvicinato con la Terra sarà nel 2029, gli astronomi punteranno i loro telescopi verso la roccia spaziale per misurarne le dimensioni, la forma e la rotazione. Il metodo Aime eseguirà una simulazione avanti nel tempo per vedere come la rotazione di Apophis dovrebbe oscillare o spostarsi, a causa dell’attrazione terrestre, e calcolare la distribuzione della densità interna.

Gli astronomi hanno già calcolato che per i prossimi cento anni Apophis non sarà un pericolo per la Terra, tuttavia «è bene capire la natura di questo particolare asteroide, perché se mai avessimo bisogno di deviarlo, è importante capire di cosa è fatto».

 

Crediti immagine: Nasa/Jpl