Capstone, il piccolo satellite Nasa di avanscoperta per il programma Artemis, è tornato sulla via maestra.

Lo ha annunciato la Nasa sul blog ufficiale di Artemis, dando notizia dell’operazione di recupero, avvenuta con successo, messa a punto dal team di missione venerdì scorso.

Da circa un mese il cubesat era, infatti, entrato in modalità provvisoria. A generare l’anomalia era stata una manovra di correzione della traiettoria, effettuata l’8 settembre. In quella circostanza, qualcosa era andato storto: una valvola degli otto propulsori era rimasta parzialmente aperta e aveva innescato nel veicolo uno stato di rotazione perpetua, trasformando la sonda in una sorta di trottola spaziale.

Il comando impartito da terra sembra aver risolto il problema. La telemetria e i dati inviati da Capstone indicano una manovra riuscita e che il veicolo spaziale ha interrotto la sua rotazione, riguadagnando il pieno controllo dell’assetto a 3 assi.

«I rischi legati a questa anomalia e al processo di ripristino erano significativi», afferma la Nasa sul blog. Nei prossimi giorni, il team monitorerà lo stato del veicolo e apporterà le modifiche necessarie alle procedure per tenere mitigare gli eventuali effetti della valvola parzialmente aperta. Il team della missione lavorerà anche per progettare possibili soluzioni al problema relativo alle valvole al fine di ridurre il rischio per manovre future.

Abbreviazione di Cislunar Autonomous Positioning System Technology Operations and Navigation Experiment, Capstone è, di fatto, la prima missione operativa del programma Artemis.

La sonda è stata lanciata il 28 giugno scorso con l’obiettivo di testare per la prima volta il comportamento di un veicolo spaziale in una particolare orbita lunare, la Near Rectilinear Halo Orbit (NRHO).

Questa sarà l’orbita in cui verrà posizionato il Lunar Gateway, la stazione cislunare cuore del programma Artemis. Il piccolo esploratore orbitale consentirà di testare innovative tecnologie di navigazione e di verificare le dinamiche della Nrho.

Capstone ha ora orientato i suoi pannelli solari verso il Sole e regolato il puntamento delle sue antenne per fornire una migliore connessione dati con la Terra. Ciò consentirà ulteriori comandi per stabilizzare ulteriormente la navicella spaziale.

Se tutto andrà secondo i piani, la sua traiettoria attuale gli consentirà di inserirsi nell’orbita target il prossimo 13 novembre, dove resterà almeno per i prossimi sei mesi, inviando a Terra informazioni preziose sull’ambiente e sul proprio stato di salute in vista delle future missioni del programma Artemis.