Piccoli specchi d’acqua che, con il loro azzurro, sembrano interrompere la bianca monotonia del ghiaccio: è lo scenario documentato dai satelliti Sentinel-2 nella Groenlandia occidentale.

Il fenomeno, dovuto alle temperature roventi dell’estate 2022, è al centro di un recente studio di Nature Climate Change (articolo: “Greenland ice sheet climate disequilibrium and committed sea-level rise”); l’indagine, svolta da un team internazionale, è stata coordinata dalla Geological Survey of Denmark and Greenland.

La reazione della piattaforma glaciale groenlandese al caldo feroce dei mesi scorsi è stata appunto osservata dagli ‘occhi’ elettronici della coppia di satelliti Sentinel-2, che fa parte della costellazione ideata nell’ambito del programma Copernicus della Commissione Europea.

I laghetti inquadrati dai satelliti sono definiti ‘melt ponds’ e sono connessi allo scioglimento dello strato superiore della piattaforma glaciale: le acque di fusione, infatti, tendono a raccogliersi nelle depressioni presenti sulla superficie. Questi bacini, in cui spesso galleggiano pezzi di ghiaccio, possono incrementare il processo di scioglimento dato che riducono la capacità della coltre glaciale nel riflettere la luce solare.

La foto dei Sentinel-2 è stata scattata il 29 agosto scorso e inquadra la provincia di Avannaata, che si affaccia sulla Sugar Loaf Bay. La piattaforma della Groenlandia è la più ampia massa di ghiaccio presente nell’emisfero nord della Terra: si estende per oltre 2000 chilometri e ha uno spessore medio di 1500 metri.

L’ondata di calore che ha investito l’Europa nei mesi scorsi non ha risparmiato questa zona, facendosi sentire anche ai primi di settembre, mese in cui, generalmente, terminava la stagione dello scioglimento. Infatti, in quei giorni una corrente di aria calda, proveniente dall’estremo sud est della Groenlandia, ha investito la baia di Baffin e le coste occidentali della grande isola nordica.

Gli autori dello studio, analizzando i dati satellitari dal 2000 al 2019, hanno constatato che lo scioglimento della calotta groenlandese è un evento che non si potrebbe evitare, neanche se da un giorno all’altro cessasse del tutto l’utilizzo dei combustibili fossili e che la formazione di nuovo ghiaccio non riesce a compensare le perdite.

Le osservazioni satellitari, secondo gli scienziati, sono di fondamentale importanza in questo tipo di studi perché permettono di stimare i cambiamenti nello spessore della piattaforma glaciale, le variazioni nella velocità di scioglimento e persino i piccoli cambiamenti nel campo gravitazionale terrestre connessi sia al cedimento dei ghiacciai che all’incremento del livello dei mari.

A questo link l’immagine nelle dimensioni originali.

Crediti immagine: © contains modified Copernicus Sentinel data (2022), processed by ESA