Studiare i meteoriti può spiegare alcuni interrogativi che riguardano il nostro pianeta.

Un gruppo di studiosi delle Università di Clermont Auvergne in Francia e di Bayreuth in Germania, ha pubblicato su Science uno studio sulle quantità di alcuni metalli, come il samario e il neodimio contenuto nei meteoriti, che spiegano i processi che potrebbero aver portato all’attuale composizione della Terra, a seguito dell’erosione causata dagli impatti.

Come tutti i pianeti, la Terra si è formata con il materiale dei dischi di accrescimento che circondano le stelle durante i loro primi anni; il suo nucleo di ferro e nickel è ricoperto dal mantello, composto da silicato di ferro mescolato a magnesio; la densità dei materiali diminuisce dal nucleo alla crosta rendendola più vulnerabile durante le collisioni.

La crosta tuttavia contiene minerali più pesanti. Perché incompatibili con gli elementi del nucleo? La misurazione potrebbe essere falsata? Il disco di accrescimento aveva una composizione differente da quanto ipotizzato?

La risposta che lo studio recente prova a dare è che quando i materiali più pesanti sono stati spinti verso l’alto e accumulati nella crosta, alcuni sono stati ‘strappati’ alla Terra e gettati nello spazio durante gli impatti con i meteoriti.

I ricercatori hanno scoperto che fino al 20% degli strati esterni della Terra potrebbe essere stato rimosso dalle collisioni, questo spiegherebbe il rapporto tra minerali pesanti come il neodimio nella crosta rispetto ad altri minerali più leggeri come il samario.

 

Immagine in apertura: illustrazione dell’impatto di un asteroide con la Terra – Crediti: Esa