Alle 11.36 ora italiana del prossimo 29 settembre, la navicella spaziale Juno della Nasa arriverà a 358 chilometri da Europa, la luna ghiacciata di Giove.

Lanciata il 5 agosto 2011, la vita operativa di Juno è stata prolungata per altri quattro anni fino al 2025. Definita missione di eccellenza scientifica, il comitato di esperti internazionali ha raccomandato alla Nasa di estendere la missione.

La navicella spaziale che viaggia a energia solare dovrebbe ottenere alcune delle immagini con la più alta risoluzione mai scattate di porzioni della superficie di Europa, oltre a raccogliere dati preziosi sull’interno della luna, sulla composizione della superficie e sulla ionosfera, insieme alla sua interazione con la magnetosfera di Giove.

Poco prima della nuova fine operativa, dovrebbe partire la missione Europa Clipper in calendario per il 2024.

«Europa è una luna gioviana così intrigante, fulcro della futura missione della Nasa. I dati di Juno contribuiranno nella pianificazione della nuova missione per nuove intuizioni scientifiche su questo mondo ghiacciato», commenta Scott Bolton, direttore della Space Science and Engineering Division presso il Southwest Research Institute (SwRI) e Principal Investigator della missione Juno della Nasa su Giove.

L’incontro ravvicinato nello spazio profondo è sotto osservazione da parte di tutta la comunità scientifica internazionale, compresi i team italiani coinvolti con strumentazione made in Italy.

«L’estensione della missione Juno da parte di Nasa, a testimonianza dell’alta qualità scientifica e tecnologica dimostrata fin ora, ci permetterà di fare nuova scienza e in particolare di esplorare con maggiore dettaglio le lune ghiacciate di Giove. Questa osservazione ad alta risoluzione della luna Europa sarà di fondamentale importanza per la pianificazione delle prossime missioni al sistema gioviano, come per esempio Europa Clipper della Nasa e Juice dell’Esa», commenta Giuseppe Sindoni, project manager Asi per lo strumento Juno/Jiram.

Con un diametro equatoriale di 3.100 chilometri, Europa è grande circa il 90% della Luna terrestre. Gli scienziati pensano che un oceano salato si trovi al di sotto di un guscio di ghiaccio spesso chilometri, suscitando domande sulle potenziali condizioni in grado di sostenere la vita sotto la superficie di Europa.

Questo grafico raffigura le orbite di Giove del veicolo spaziale nel punto di avvicinamento più vicino al pianeta. In grigio le 42 orbite della sua missione mentre nei toni del blu e del viola quelle della missione estesa.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/SwRI

«I dati che Juno otterrà durante il flyby ci aiuteranno a capire meglio le caratteristiche della superficie ghiacciata di questa luna nonché la sua interazione con la magnetosfera di Giove. Di particolare interesse potrebbero poi rivelarsi le misure dell’ambiente spaziale intorno ad Europa: qualsiasi possibile informazione riguardo i “plume” – emissioni di molecole di acqua dalle fessure della superficie, già osservate dall’Hst- avrebbe grande impatto sulle future missioni spaziali al sistema di Giove», conferma Christina Plainaki, ricercatrice Asi nelle Scienze del Sistema Solare e Project Scientist per il progetto Juno/Jiram.

Il passaggio ravvicinato modificherà la traiettoria di Juno, riducendo il tempo necessario per orbitare attorno a Giove da 43 a 38 giorni. Sarà una pole position di riguardo quello di Juno su Europa, dopo Galileo arrivato a 351 chilometri il 3 gennaio 2000. Il prossimo 29 settembre Juno taglierà il nastro del secondo incontro con una luna galileiana. La missione ha esplorato Ganimede nel giugno 2021 e prevede di avvicinarsi a Io nel 2023 e nel 2024.

In apertura: immagine della luna di Giove Europa  scattata dall’imager JunoCam a bordo della navicella spaziale Juno della Nasa il 16 ottobre 2021, da una distanza di circa 82.000 chilometri. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/SwRi/Msss. Elaborazione immagine: Andrea Fortuna CC BY.