Ilaria Marciano4 maggio 2018
Nei meandri della luna si nascondono tracce d’acqua: questa teoria, impensabile fino a una decina d’anni fa, è stata ormai confermata da diversi studi.
Ora una nuova, fondamentale conferma arriva da uno studio coordinato dall’Università di Tohoku, e pubblicato su Science Advances.
Analizzando alcuni frammenti di meteoriti lunari trovati sulla superficie della Terra, gli scienziati hanno scoperto che in uno di essi era presente una certa quantità di moganite, un minerale che si forma solo in presenza di acqua.
Il meteorite in questione, denominato NWA 272, si schiantò circa 17000 di anni fa nella regione settentrionale dell’Africa.
Dopo aver confrontato le proprietà del meteorite con altri materiali lunari il team ha confermato che esso proveniva dalla superficie lunare.
Attraverso ulteriori test i ricercatori hanno inoltre provato che il minerale trovato all’interno dei frammenti del meteorite non si è formato dopo l’atterraggio sulla Terra.
Secondo il team, il minerale si sarebbe formato a seguito della collisione di una cometa o un altro oggetto celeste ‘portatore’ di acqua con la Luna. Dopo l’impatto, parte dell’acqua è evaporata mentre la restante è filtrata nella superficie lunare, dando vita alla formazione della moganite.
Poco tempo dopo, la stessa regione è stata nuovamente colpita, e parte del suolo lunare si è frammentato nello spazio fino a raggiungere la Terra.
Lo studio supporta l’ipotesi che la Luna potrebbe contenere tutt’ora tracce di acqua sotto la sua superficie.
Se confermata, la teoria potrebbe avere un grosso impatto sulle future missioni lunari con equipaggio, qualora si trovasse il modo di estrarre questa preziosa fonte vitale.