Le prime spettacolari immagini a colori del James Webb sono ora esplorabili anche attraverso il suono. Alcuni dei primi scatti del potente telescopio spaziale di Nasa, Esa e Csa sono diventati, infatti, affascinanti paesaggi sonori, grazie alla collaborazione con il programma Universe of Learning di Nasa.
Simili a musiche ambient e psichedeliche, le composizioni offrono un modo innovativo con cui percepire le osservazioni del Webb: la sua astronomia diventa così accessibile anche ai non vedenti. Sotto la guida del fisico e musicista Matt Russo, la sonificazione delle immagini è stata ottenuta prima mappando i dati del Webb, per poi comporre musiche in base ai dettagli da voler evidenziare.
Nel caso della Nebulosa della Carena, ad esempio, il gas e la polvere nella metà superiore dell’immagine sono tramutati in suoni simili a droni, mentre le aree molto dense di gas e polvere della Nebulosa, nella metà inferiore, si traducono in una composizione più chiara e melodica.
Per i due scatti con la Nebulosa Anello del Sud il suono è, invece, caratterizzato dalla specifica lunghezza d’onda attraverso cui le immagini sono realizzate, il vicino infrarosso a sinistra e il medio infrarosso a destra. In quest’ultima, le due distinte note percepibili rappresentano le due diverse stelle rilevate indagando la Nebulosa proprio nel medio infrarosso.
Infine, il suono della caduta di gocce d’acqua è il protagonista del paesaggio sonoro creato per l’esopianeta Wasp-96b, di cui Webb ha osservato le caratteristiche atmosferiche rilevando chiare e inequivocabili tracce di acqua. Tutte esperienze uditive che mirano a creare un legame emotivo più forte, e non solo attraverso gli occhi, sia con l’universo sia con le grandi scoperte del James Webb.
Immagine in evidenza: formazione stellare nella Nebulosa Carena. Crediti: Nasa, Esa, Csa