Il rover Perseverance, parte della missione Nasa Mars 2020, ha raccolto i primi campioni di materiale provenienti dal cratere Jezero. I campioni verranno custoditi all’interno del rover in attesa della missione Mars Sample Return che avrà il compito di riportarli sulla Terra per le analisi. Uno studio sulle prime osservazioni è stato pubblicato su Science il 25 agosto.
Jezero è stato scelto come sito di studio perché ospita un grande delta del fiume che un tempo sfociava in un antico lago. Gli scienziati ritengono che un ambiente simile avrebbe potuto sostenere la vita miliardi di anni fa.
«Sulla Terra la vita prospera in aree del genere carattrizzate dalla presenza di acqua– afferma Amy Williams dell’Università della Florida, prima autrice dello studio – l’obiettivo della nostra missione è recuperare le rocce che potrebbero contenere tracce di vita primordiale».
Perseverance è atterrato sul fondo di Jezero nel febbraio 2021. Da allora ha esplorato la composizione geologica del fondo del cratere utilizzando una suite di strumenti in grado di scattare foto e analizzare la composizione chimica delle rocce e osservare la loro struttura nel sottosuolo.
Gli scienziati hanno scoperto che il fondo del cratere era stato soggetto ad erosione più di quanto previsto in precedenza. Le rocce che lo compongono sono ignee, formate da lava e magma. Secondo la teoria più accreditata le rocce sedimentarie più morbide sarebbero state consumate nel corso di migliaia di anni, lasciando solo lo strato di rocce ignee, più dure.
I campioni prelevati da Perseverance evidenziano che il materiale roccioso è stato alterato dall’acqua, una ulteriore prova della presenza di questo elemento nel passato di Marte. Mentre Perseverance continua il suo percorso la Nasa e l’Esa continuano la pianificazione di Mars Sample Return, che potrebbe restituire i campioni recuperati dal rover già nel 2033.
L’ambizioso progetto richiede la costruzione del primo veicolo in grado di decollare dalla superficie di Marte e di effettuare un rendez-vous con un orbiter che riporterà i campioni sulla Terra.
Un volta tornati sul nostro pianeta i campioni verranno analizzati per stabilire l’età delle rocce e per valutare la presenza di tracce di vita passata. Dato che il materiale prelevato sul fondo del cratere era già presente in epoche epoche precedenti la formazione del delta del fiume, la datazione di queste rocce fornirà importanti informazioni sull’età dell’antico lago.
Credit foto: Nasa/Caltech/Jpl