Vega-C ce l’ha fatta!

Il nuovo vettore di Esa è finalmente volato nello spazio. Il razzo di 35 metri è decollato oggi per il suo volo inaugurale, alle 15.13 ora italiana, dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana francese. Realizzato in Italia da Avio ma frutto della collaborazione di 13 paesi europei, il suo maiden flight arriva dieci anni dopo il primo lancio del suo predecessore Vega.Il successo di oggi vede a più livelli la firma di Asi, il principale contributore tra i partner Esa per lo sviluppo del lanciatore.

Il primo passeggero di Vega C è, infatti, il satellite made in Italy Lares2, realizzato per Asi dall’Infn. Una sfera di 300 kg sganciata 1 ora e 24 minuti dopo il lift off, a circa 6000 km di quota dove nessuno Vega è mai volato. In orbita fungerà da bersaglio per le stazioni da Terra per verificare alcune previsioni della teoria relativistica di Einstein oltre a permettere misurazioni nell’ambito della geodesia spaziale.

Con a bordo Lares2, Vega C ha riproposto lo stesso binomio tutto italiano del suo predecessore Vega, che nel primo volo del 2012 portò in orbita il primo satellite Lares.

Di Asi sono, inoltre, due cubesat tra i 6 carichi secondari complessivamente lanciati a bordo di Vega C. Oltre ad Alpha di ArcaDynamics, sono italiani anche Astrobio e GreenCube, nanosatelliti entrambi a guida Asi: Astrobio è un mini laboratorio realizzato da Inaf per testare autonomamente tecniche di rilevamento biomolecolare nello spazio. GreenCube è un mini laboratorio spaziale realizzato dall’ Università di Roma “La Sapienza” per la coltivazione autonoma di micropiante.
Con un carico utile maggiore del 60% rispetto a Vega, e la capacità di portare carichi utili multipli rilasciandoli su differenti orbite in un solo volo, Vega C è in grado di coprire il trasporto del 90% dei satelliti destinati all’orbita bassa. Una capacità che da oggi rappresenta per l’Europa la sua nuova chiave d’accesso allo spazio.